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Viaggio al termine della notte #3: Murder, Girless & The Orphan + Verily So, La Coscienza di Zeno, Carver

“La vita è questo, una scheggia di luce che finisce nella notte”

Questa è una delle frasi più celebri del romanzo Viaggio al termine della notte, scritto da Louis-Ferdinand Céline nel 1932.
A volte, non è solo la vita a perdersi in qualche frammento della notte, ma anche la musica. Con l’avanzamento dell’era tecnologica, la quantità di uscite musicali è aumentata notevolmente, portando tutti i vantaggi e svantaggi del caso. Uno dei principali svantaggi è proprio quello di perdere tante piccole perle musicali nella notte della rete. La rubrica è quindi una riscoperta di tutto quello che nei giorni o mesi passati, non ha trovato spazio tra le pagine di Impatto Sonoro e che vi viene proposto come il biglietto per un lungo viaggio musicale. In ogni uscita parleremo di cinque tappe che riscopriamo assieme a voi. Non vi resta che partire e ricordarvi che la cocaina non è che un passatempo per capistazione.

Murder – Why? (Noise\Folk,  Jena Dischi)
Un altro buon disco della Jena Dischi, è questo terzo lavoro dei bolognesi Murder. Un tormentato LP di 8 tracce che sanno di Diamanda Galas e Bad Sector. Una continua ricerca sonora che sfocia in certe occasioni in lidi più eterei e prikosnoveniani. Tutto sempre condito con schermi noise, loop assillanti ed una ritmica maniacale. Il disco risulta solido e con uno standard qualitativo molto buono. Assolutamente da vedere dal vivo per mischiare assieme aspetto visivo e mutamento sonoro. Canzoni consigliate: Julie, Casino, Fur.

Girless & The Orphan + Verily So – Everyday Is a D-Day (Rock\Folk, Stop Records)
A volte capita che il 25 dicembre arrivi fuori stagione e Babbo Natale porti un regalo come lo split cd tra Verily So ( ) e Girless & The Oprhan. Il disco composto da 4 canzoni inizia con 15 years rifatta dai Girless & The Oprhan, puro southern rock che stravolge l’originale rendendola euforizzante. Si prosegue con la raffinatezza dei Verily So che propongono una Dura Lex Sed Luthor d’alta classe, che risulta essere la più bella del combo. Fermi a questo punto c’è da sottolineare e apprezzare l’ottima versatilità dei due gruppi che si alternano i ruoli, sanno giocare e soprattutto sanno fare musica. Le ultime due canzoni sono suonate in “ammucchiata” e si parte con l’affascinante Every Day Is Like Sunday (pezzo originale di Morrisey) e si conclude con l’inedito I Guess You Kney tra mondi folk e atmosfere danzanti, che esaltano la vitalità di entrambi i gruppi. Canzoni consigliate: Dura Lex Sed Luthor, Every Day Is Like Sunday.

La Coscienza di Zeno – La Coscienza di Zeno (Prog\Rock, Mellow Records)
Ve lo ricordate lo storico periodo progressive rock italico che ha reso il genere molto in voga tra gli anni 70 e primi 80? Vi ricordate della tradizione cantautorale italiana sempre di quel periodo? Mischiate entrambi gli elementi ed ecco apparire a voi questo primo full lenght del gruppo genovese.  Un disco che se fosse uscito decenni fa sarebbe stato una hit devastante. Nonostante ciò rimane tra le cose più interessante che ho sentito e letto negli ultimi anni. I testi sono la parte che mi ha più affascinato di questo gruppo. Profondi, poetica, bucolici, amari, vivi. C’è tanta poesia nelle parole che compongono le sette canzoni dell’album. Un album che va prima di tutto letto. La Coscienza di Zeno va poi ascoltato e anche qui abbiamo di fronte un album fantasticamente suonato e con continui cambiamenti strutturali, tra un più complesso prog e vagini di folk più easy-listening. Una bomba pronta ad esplodere in attesa del nuovo disco previsto nel 2013. Canzoni consigliate: Un insolito baratto alchemico, Acustica felina, Il Basilisco.

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Carver – E.P. 2 (Loggia syle, Eclectic Circus)
Torna la loggia dei Carver con un nuovo E.P. Sotto Ecletic Circus. Tappetti elettronici, racconti metropolitani per un lungo viaggio al termine della notte. Il lavoro si apre con un’inusuale China Street Market ultra sudata e affaticata, mentre schizzi di EBM old school colorano ogni antefatto. Bianca da l’importanza alle parole, i tappetti sonori sono più sottili e la storia narrata diventa più marcia e oscura. La città, la morte e l’immondizia. Lapidaria. Vale l’ascolto di tutto il disco. Occhio Al Baro è la soundtrack per una murder ballad Italiana rigorosamente di serie B. A mio Avviso, invece, è una lunga distesa sonora con voci aritmiche che lacerano la lenta cadenza sonora. Il tutto si conclude con un remix di Bianca. La loggia continua ad ingrandirsi portando a casa risultati sempre migliori. Canzoni consigliate: Bianca (Pink Holy Days RMX), Occhio Al Baro.

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