I tre Nu Bohemièn hanno trascorso vent’anni della propria vita a osservare in omertoso silenzio, finché la coscienza adulta non li ha fermati. E La consuetudine del sentito dire racconta cosa hanno visto.
Rivelano La Provincia veneta protetta dall’ipocrisia rurale, così piccola (metaforicamente) e organizzata da sembrare un’associazione a delinquere da denunciare il prima possibile, così ristagnante da aver opacizzato i suoi cittadini. È soltanto la prima della lista, perché il precariato è un cancro rovina famiglie e le lauree non aiutano poi così tanto. La new wave di Non preoccuparti bambina invita a fare le valigie, o a morire, con quella sicurezza disarmante di chi non pone scelte (e non perde la testa), perché prima loro sono razionali, poi arrabbiati. La rabbia acceca, non serve a granché, serve un piano. I tre Nu Bohemièn prendono una chitarra (acustica), una batteria e un basso (acustico): l’essenziale, perché il messaggio deve arrivare forte e chiaro, senza fare (troppo) i fighi. Ora serve una radiosveglia popolare, e i tre Nu Bohemièn compongono Dettagli (ascoltatela, vale da sola l’intero disco). C’è anche la pedofilia clericale ne La consuetudine del sentito dire. In Provincia Padre, la smetta… è una fiaba narrata per spaventare genitori e bambini e nient’altro, come quelle che ogni domenica si predicano nelle chiese. In Provincia la vergogna è avere Il figlio gaio!, e il resto non ha molta importanza se si tiene ben nascosto. Sia chiaro però: i tre Nu Bohemièn non condannano, non additano, ma si spingono ben oltre. Si guardano attorno provando (forse) pietà, e zoologicamente fanno discendere i protagonisti del proprio pasticcio da una Mente animale nutrita dall’anti-educazione familiare.
La consuetudine del sentito dire dipinge un perfetto L’urlo di Munch, e lo puoi ascoltare per vent’anni, senza nemmeno percorrere così tanti chilometri. Complimenti.
Focus On: Dettagli, Padre, la smetta, La Provincia
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Lm_CGJZ5Jwk[/youtube]