Esce a distanza di due anni il nuovo disco di Zibba e Almalibre e si presenta subito con un titolo poetico “Come il suono dei passi sulla neve”, manifesto delle intenzioni del cantautore ligure.
Con l’opera precendente “Una cura per il freddo” Zibba e soci erano riusciti a trovare degno spazio all’interno del mondo della musica raggiungendo, oltre che il paluso di un numero di fan sempre più crescente, varie volte le platee televisive e diversi importanti premi delal critica musicali. La loro musica di stampo cantautoriale si connotava per una forta impronta poetica, ma anche per avere messaggio da trasmettere. Banalmente si potrebbe dire Zibba e Almalibre hanno qualcosa da dirci e sanno dircelo (in musica).
Questa nuova opera è una sorta di concept album incentrato sull’amore. Non aspettatevi qualcosa di sdolcinato e mieloso anche se l’amore è il protagonista, ma l’amore è inteso anche in senso lato ovvero come felicità e voglia di vivere.
Accanto agli Alamlibre a tener compagnia a Zibba un sacco di musicisti, di compagni di viaggio da Roy Paci, a Eugenio Finardi, da Carlot-ta a Alberto Onofrietti, a Vittorio De Scalzi solo per citarne alcuni. É un viaggio intimistico e poetico in cui veniamo guidati da vari frammenti recitati, che non sono solo intermezzi o sfizi, ma vera sono integrante del progetto e del viaggio, che ci è proposto.
Nessuna paura di trovarsi di fronte ad un album confusionario, Zibba e Almalibre riescono a pieno a proporci uno spaccato della loro arte, uno spaccato forse molto diverso da quello proposto negli album precedenti, ma più omogeneo non solo nelle tematiche, ma anche nelle sonorità e azzardiamo più maturo.
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