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Speciale SWANS: Live records

Con l’uscita di uno dei più bei dischi del 2012 (e non solo), “The Seer” (clicca qui per la nostra recensione), cogliamo l’occasione per parlarvi dei lavori live più importanti dei newyorkesi Swans. Un’occasione per riscoprire quattro gioielli che rappresentano al meglio trent’anni di carriera sui palchi.

“Public Castration is a Good Idea” (Burn One/Thirsty Ear Recordings, 1986)
Registrato durante il periodo a cavallo tra “Greed” e “Holy Money”, questo mostruoso e introvabile monolite nero rappresenta il lavoro più estremo e cupo dell’intera discografia dei Cigni. Sebbene peschino dai due suddetti album in studio, i brani presenti sono spesso irriconoscibili in quanto completamente decostruiti e riletti in chiave ancora più apocalittica: i tempi vengono rallentati e dilatati all’inverosimile (esempio lampante sono i dodici e interminabili minuti di “Money is Flesh”), in un tripudio di litanie percussive che trascinano l’ascoltatore in uno stato catatonico. Le chitarre spariscono in mezzo a fragorose esplosioni al rumor bianco e ai clangori del basso, mentre ogni accenno di melodia viene completamente cancellato. Su tutto, le tastiere di Jarboe e la voce di Michel Gira che somiglia ad un lamento cadaverico. La registrazione, nonostante si tratti praticamente di un bootleg ufficiale, è veramente ottima. Uno dei lavori più inquietanti che vi capiterà mai di sentire nella vostra vita e che rappresenta al meglio la componente live della fase più estrema della loro carriera.  Dello stesso periodo esiste anche un meraviglioso documento video, “A Long Screw”, registrato durante lo stesso tour, in cui la violenza si fa anche visiva.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=krw03hVF1RQ[/youtube]

“Feel Good Now” (1988)
“Documenting the 1987 eruopean Tour”: così viene presentato questo doppio LP (poi ristampato un paio di volte anche in formato digitale), registrato durante il tour di quel “Children Of God” che chiuderà la prima fase del loro percorso musicale. Grazie ad una registrazione buona, ma purtroppo non eccelsa, possiamo comunque godere dell’infinita potenza sonora che contraddistingueva gli Swans nella seconda metà degli anni ’80. I diciotto violentissimi minuti di “Blind Love” rimandano al precedente live, mentre “New Mind” apre spiragli acustici che verranno poi sviluppati per tutto il decennio successivo. Non mancano, tra le altre, la sempre catartica “Sex God Sex” e una violentissima “Beautiful Child”. A differenza del precedente live, questa volta anche la voce di Jarboe gioca un ruolo importante, come in “Black Mail” e nella infinita “Children Of God”. Un dischetto da avere soprattuto come documento di un’epoca che non tornerà più; da qui in poi il gruppo sarà un’ altra (sempre magnifica) cosa.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=UZ1JUABi-vY[/youtube]

“Swans Are Dead” (Young God, 1998)
Doloroso fin dal titolo, questo live rappresenta l’ultimo documento dal vivo della carriera dei Cigni prima della resurrezione di qualche anno fa. I brani sono infatti la fotografia perfetta di ciò che furono gli Swans di metà anni novanta, sempre in bilico tra il rock rumoroso e gotico di “The great annihilator” e le sperimentazioni droneggianti di “Soundtracks for the blind”. Sono presenti infatti lunghissime suite di post-rock apocalittico come “Helpless Child” e “The Sound” (qui in una versione da brividi) e le inedite “Feel Happiness” e “Blood promise”. Rimangono invece inquietanti brani quali “I Crawled” e “Not Alone”, mentre affascinano, come sempre, le più conosciute “Mother-Father” e “I Am The Sun”. A questo si aggiungono brani più vecchi e frammenti sonori vari. Un live doppio (il primo disco è registrato nel tour del ’95 mentre il secondo in quello del ’96) dalla registrazione ottima, che consiglio a tutti data la sua facile reperibilità!

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=kKxUkpMzlrc[/youtube]

“We Rose from Your Bed with the Sun in Our Head” (Young God, 2012)
Monolitico (e nuovamente doppio) lavoro dal vivo, utile a finanziare le registrazioni di quello che sarà poi “The Seer” e che, con esso, condivide parte dei pezzi. Documento di quello che hanno offerto ai loro fan nell’ultimo tour a supporto di “My Father Guide Me Up a Rope In The Sky”, questo album anticipa alla perfezione la magniloquenza dell’ultimo lavoro in studio.
Dalla mezz’ora del duo “The Seer/I Crawled” ai venti minuti abbondantemente superati di “Intro/No Words No Thoughts” o a quelli quasi sfiorati di “The Apostate”, è tutto un gioco di rumori, percussioni e violenza sfiancante. Non mancano classici come “Sex God Sex” e “Yr Property” o canzoni più recenti destinate a diventarlo, come “Eden Prison” o “Jim”.
Molti dei brani verranno in parte riarrangiati ma il succo rimane lo stesso: gli Swans del 2012 sono un qualcosa di meraviglioso e miracoloso.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=bdhchU8WOsE[/youtube]

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