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Disco Ensemble – Warriors

2012 - Fullsteam/Universal
rock/indie/alternative

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Tracklist

1. Intro
2. Second Soul
3. Too Much Feeling
4. Eartha Kitt
5. I've Seen the Future
6. With Every Step
7. Hologram
8. Spade Is the Anti-Heart
9. Chinese Sword
10. 1000 Years
11. Your Shadow

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Esiste un vero microcosmo rispondente all’accezione della fin troppo sbrigrativa label  “indie rock”; una volta addentrati in questo termine, ci si può  sentire leggermente disorientati tra mille realtà e bands diverse, come in un labirinto di specchi di un vecchio lunapark.
Allo scandire dei primi minuti di un pezzo random dei Disco ensemble, band finlandese attiva dal 1996, si ha per un attimo la sensazione di trovarsi in un postmodernismo musicale, in cui ogni dettaglio sembra richiamare qualcos’altro del passato più o meno recente
Ad un ascolto più approfondito, ci si rende però conto che il loro sound ha preso nel tempo la forma di un imprinting riconoscibile, che si sussegue coerentemente nel corso dei cinque albums.

Il nuovo lavoro della band, intitolato Warriors, è appunto l’ultima tappa di questo percorso musicale: nel passaggio rispetto al disco precedente diminuisce l’utilizzo delle tastiere e sample elettronici ed emerge un’atmosfera in cui accenni d’eredità dance/college punk si fondono alla base alternative rock.
Traccia riassuntiva dello spirito dell’album è Eartha kitt, nella quale la sezione ritmica accompagnata alla voce melodica di Miikka Koivisto, può condurre indifferentemente verso un mood danzereccio quanto riflessivo.
Il disco si alterna infatti, in buon equilibrio, tra momenti in cui prendono il sopravvento riff più sporchi, quasi garage, come in I’ve seen the future, a quelli più prettamente dance/malinconici di Too much feeling.
Parentesi un po’ a se stante è il singolo di lancio, Second soul, che invece strizza l’occhio a sonorità più vicine a quelle degli U2, rielaborate però sempre in chiave personale; il risultato è un pezzo ballabile e dotato di un un ritornello catchy: “and you will find a second soul, the kind that you can mix in with your own, you will find a second soul someone who vows you’ll never be alone “, mi sono trovata a canticchiare queste parole, quasi inconsapevole,  già dopo il primo ascolto.
In conclusione, questo lavoro sarà sicuramente apprezzato dai fans storici del gruppo: nell’insieme scorre piacevolmente, semplice e pulito senza orpelli strumentali di troppo ad appesantirlo,  come fosse in sintonia con quello che ci si aspetta  guardando l’immagine di copertina, raffigurante un coloratissimo totem su sfondo bianco.

Pecca di fondo del disco, è l’assenza, in parte, di un valore aggiunto in termini di originalità compositiva, che potrebbe essere colmata in futuro, ad esempio, trovando un giusto compromesso tra le proprie radici musicali e la giusta dose di sperimentazione.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=r0DzYZTRuVk[/youtube]

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