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Beat'em Up!

Beat’em’Up! #2: BELEN RODRIGUEZ Vs. SARA TOMMASI

Quando si è deciso di sopprimere in via definitiva Il Venerdì di Impatto Sonoro, una domanda ha cominciato ad alleggiare nella rispettabilissima redazione: e ora?
A qualcuno è venuto in mente di riesumare la rubrica Beat’em Up che a suo tempo aveva riscontrato un buon consenso. Altri ancora si sono ricordati di una vecchia promessa. Promessa che oggi andremo a saldare.
Ecco a voi, per la gioia di voi tutti, lo scontro definitivo. Con l’autorevolezza e il distacco professionale, che da sempre contraddistingue questa elitaria webzine, eccovi: Belen Rodriguez VS Sara Tommasi! Per poter rispondere così alla domanda che assilla ogni italiano che abbia una connessione ad internet: quale, dei due filmati, vale la pena scaricare da quei siti poco raccomandabili che mi intasano il browser di pop-up che mi chiedono se ho voglia di scopare?
Noi l’abbiamo fatto per voi. No, non ringraziateci. Al limite abbiate pietà per noi!

ROUND 1

FIGHT!

Innanzitutto per cominciare a confrontare questi due prodotti bisogna partire dalla base: la storia (punto nevralgico di tutti i film porno).
Chi è un frequentatore assiduo dei youporn e affini (toglietevi quel sorrisetto ebete), sa che la trama è nodo cruciale per la riuscita di un buon prodotto pornografico. Perché fa entrare qualsiasi sconosciuto in casa? Chi è questo personaggio sbucato dal nulla? Perché se allunga le mani non prende una sberla? ma soprattutto Perché nessuno porta l’intimo? Sono domande ricorrenti che si pone un attento spettatore. L’approccio dell’opera di Belen Rodriguez è molto home-made, molto amatoriale (come il lavoro che avrà fatto fare a tanti quindicenni con i brufoli). Il video glielo butta (pardon) ci butta all’interno di una scena di vita di coppia già in atto. Un’atmosfera molto domestica, diciamo quasi familiare, che crea nello spettatore subito un coinvolgimento emotivo, più che fisico. Quasi poco importa se la prima inquadratura è il corpo senza veli della nostra eroina (si! A noi poco importa perché sappiamo guardare oltre!).
Molto più canonico (per quanto concerne il genere), l’approccio di Sara Tommasi alla pellicola. Ci viene (è tutto un doppio senso qua) quasi da dire didascalico nel suo svolgimento. Si, perché la nostra protagonista ci tiene, attraverso un intenso monologo iniziale, a giustificare le proprie scelte stilistiche (non che di vita). Scelte, per quanto discutibili, che lei ci tiene a precisare indotte non dalla necessità di vile (vilissimo, direi) denaro, ma bensì da una sua propensione (anzi predisposizione) alla causa. Insomma, Sara ci tiene a precisare che a lei piace fare all’amore (ma su questo non avevamo dubbi). All’interno di questo mirabolante inizio c’è la frase che da l’intero senso del film (anche perché da qui in poi ci sono solo mugugni), ovvero: Ciao, sono Sara Tommasi e ciuccio bene i vasi .
Mentre il video di Belen (dura venti minuti, ma conosco qualcuno a cui è bastato molto meno) prosegue senza grossi sviluppi a livello di trama, concentrandosi essenzialmente sulla relazione dei due protagonisti (gatto a parte), il video di Sara Tommasi segue una linea canonica (non so più come girarci attorno). Dopo un inizio, che la vede mettersi in gioco (con un dildo rosa), segue una sequenza di relazione saffica (ovviamente, senza alcuna motivazione logica), seguita a sua volta dal vero fulcro del film. Le scene più toccanti (diciamo) sono girate all’interno di un sex shop (più simile ad una ferramenta) e presentano la più classica successione di avvenimenti (per questo genere), riassumibili in 5 punti: ciao,ti cavalco/sconosciuto a caso, ti cavalchiamo/ girati/ ti cavalchiamo / che bocca grande hai.
Proprio per questa canonicità nella messa in scena che ci sentiamo di dare il primo round a Belen, per il suo approccio non conforme e per la volontà di non strafare, dimostrando comunque competenza nel campo.

ROUND 2

FIGHT!

Il secondo terreno di sfida è forse il più importante: le protagoniste femminili (ebbene si, miei cari: si parla di porno).
Non è sicuramente una sfida facile per la povera Sara, che si trova a scontrarsi con la reginetta delle polluzioni maschili. Parte svantaggiata la giovane showgirl, poiché il suo corpo era già stato usato per la campagna contro il signoraggio (con tanto di esibizioni davanti ai bancomat), svalutando così un po’ il prodotto. Ci prova Sara, ma purtroppo non ce la fa (proprio non ce la fa). In alcune sequenze dove l’estasi dovrebbe raggiungere l’apice, lo spettatore si trova di fronte ad espressioni che definire fuori luogo risulta quasi un eufemismo. In alcuni momenti (e capiamoci bene, quei momenti) la protagonista sembra dimenticarsi del ruolo che dovrebbe rivestire, fissando la telecamera senza fare la ben che minima espressione. Salvo poi riprendersi, molto probabilmente richiamata dal regista (gran regista tra l’altro), con esternazioni goderecce e indecenti totalmente senza senso. A mettere ulteriormente in difficoltà la povera Sara (che di difficoltà ne dimostra tante) c’è una regia talmente sbagliata da far pensare che sia fatta apposta. A parte l’incoerenza della trama (su cui possiamo benissimo sorvolare), non ci capacitiamo di alcune scelte registiche tipo: filtri sfocati (roba che non vedevo dai tempi dei soft-porn di Antenna 3), voci fuori sincrono e musiche (mai stato il punto forte di un film porno, lo so) che sembrano uscite dal best di Raul Casadei. Se a questo ci sommate l’incapacità di eccitare di Sara Tommasi, capirete perché ogni tanto sembra che i due co-protagonisti maschili (uno dei due con immancabile tatuaggio tribale) se la ridano tra di loro.
Belen fa man bassa anche in questo round con, essenzialmente, poco da dire. Il video sembra girato con uno di primi Nokia a colori, l’audio ha poco di cui far parlare e la contro parte maschile ha poco da mostrare (non mi puoi pubblicare un video che verrà visto da milioni di italiani senza tener conto che le misure contano!), ma Belen è Belen e noi non possiamo che constatare umilmente questo fatto. Basta veramente poco a volte per abbassare le diottrie di qualche giovane (e meno giovane) e dare anche il secondo round alla bellezza argentina.

In conclusione una vittoria schiacciante quella del video di Belen? Si e no.
Perché il film (così l’hanno venduto) di Sara Tommasi è completamente sbagliato, perché fa quello che non dovrebbe fare un film porno: far ridere! Tanto da no far non scatenare le perversioni di chi lo guarda. Un prodotto inutile, se la sua utilità era quella di stancare le mani dei poco fortunati possessori.
Dall’altra parte invece, il video (perché questo è) di Belen fa quasi tenerezza. Si tratta, in fin dei conti, di una cosa privata data in pasto ai media per ripicca o fama (non più di tanta, anche perché sembra proprio piccolino in questo video…). Cose che non andrebbero in qualsiasi caso fatte.
Un pareggio allora? Forse.
Perchè poi ci pensano le ultime sequenze di Sara Tommasi – La mia prima volta (speriamo vivamente l’ultima) a cambiare le carte in tavola.
Nella classicissima sequenza finale (quella del Che bocca grande hai), Sara sembra persino spaventata dell’imminente evento. Ora, io sarò un idiota, ma la sua espressione mi ricorda quando da bambino a capodanno ti davano in mano le fontane. Quei giochi pirotecnici che bruciano senza scoppiare, ma tu ingenuo bambino aspetti un’imminente boato che non arriva. Ecco, Sara Tommasi, con un’espressione tra lo stupito e lo sconvolto, aspetta questa esplosione sancendo definitivamente la sua vittoria su Belen (dovete assolutamente vedere questa scena, fa capottare dal ridere).
Con l’ultimo tiro, al suono della campana, la Tommasi becca il canestro da tre punti e vince! E comunque diciamocelo: se è vero che gli alieni l’hanno rapita per impiantarle un microchip nel cervello e non ci hanno ancora sterminati, forse è merito di questo film.
Grazie Sara! Ti siamo tutti debitori!

INSERT COIN

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