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La Morte – La Morte

2012 - Anemic Dracula / Corpoc
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La Morte è un progetto di reading musicale, dove i due membri base sono Riccardo Gamondi degli Uochi Toki e Giovanni Succi dei Bachi Da Pietra alla voce. Un’elettronica fitta e compulsiva che si mischia con una voce asciutta ma fortemente teatrale, in grado di interpretare ogni sfaccettatura della morte. Tutto ciò è stato inciso su vinile con serigrafia in cenere e distribuito dal 2 novembre.

La morte vista da grandi autori della nostra storia come Manzoni, Manganelli o Sartre. Le mille sfaccettature di una vita al culmine, che a un certo punto sfocia nella peste, nella pazzia, nella merda o nei più contagiosi peccati umani. Quelli che Louella Parson chiamerebbe “meccanismi di discesa”. Un lavoro sicuramente forte, ma che sa di bellezza e potenza. Un lavoro che va ascoltato più che letto su una pagina come questa. Vorrei però evidenziare tre fattori fondamentali per cui considero questo disco uno dei più interessanti dell’anno e non solo. Il primo riguarda la teatralità della voce e la qualità delle scelte sonore. Stiamo parlando di Giovanni e Riccardo, due grandi personaggi, che con la giusta misura riescono a preparare delle fiabe grigie senza convivere con l’ovvietà del mondo moderno. Ad un certo punto, la struttura vocale crolla e s’infrange sulla già lagnosa struttura sonora. Pochi in Italia hanno prodotto materiale di grande qualità e attendibilità come Mr Doctor e i suoi Devil Doll, punto di personale riferimento per una scena musicale molto cross e molto frastagliata. Il progetto La Morte riesce ad allinearsi molto alla teatralità della musica, anche se in una chiave leggermente diversa da quella di Mr Doctor; sa emozionare e coinvolgere come nessun altro. Una profonda tridimensionalità che si crea grazie al secondo fattore vincente ovvero l’unione. Copulanti come due amanti, Riccardo e Giovanni, sembrano di essere su una tela di scarpittiana memoria, come L’Ammiraglio, pubblicata a New York nel 1958. Un’unione talmente ben riuscita che si può concettualizzare come nell’atto di trovarsi di fronte ad un quadro raffigurante delle braccia invisibili che s’intrecciano, generando nuove forme e colori mai visti prima. Bende e cinghia unite in qualcosa che va oltre l’arte, la pittura e la musica e che genera lacerazioni e matrimoni segreti. In mezzo a questa unione uno strappo: la morte come punto cardine della vita. Ultimo fattore di riuscita è la concezione di fare musica e poesia in maniera sincera. Aristotele diceva: “poetico deve avere un linguaggio abbellito quello che ha ritmo, armonia e canto; e dico di varie specie di abbellimenti ma ognuno a suo luogo, in quanto che in alcune parti è adoperato esclusivamente il verso, in altre invece c’è anche il canto”. < Un progetto sincero e puro, un lungo viaggio sulla visione della morte a opera di grandi menti, dal medioevo in poi. Soundscapes di stupefacente bellezza che stuzzicano le corde vocali di Giovanni Succi, generando reading di infinito spessore. strong>La Morte è sicuramente un progetto Bello. Parola di Aristotele.

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