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Björk – Bastards

2012 - One Little Indian
Art pop/experimental/electronic/worldbeat

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Tracklist

1. Crystalline (Omar Souleyman)
2. Virus (Hudson Mohawke)
3. Sacrifice (Death Grips )
4. Sacrifice Reprise (Matthew Herbert)
5. Mutual Core (These New Puritans)
6. Hollow (16bit)
7. Mutual Core (Matthew Herbert)
8. Thunderbolt (Death Grips)
9. Dark Matter (Alva Noto)
10. Thunderbolt (Omar Souleyman)
11. Solstice (Current Value)
12. Moon (The Slips)
13. Crystalline (Matthew Herbert)

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“Bastards”: meticci, sanguemisto, nati dall’incontro e dall’incrocio di due diverse sostanze. Questa l’etimologia e l’origine della nuova pubblicazione di Björk, che raccoglie i remix post-“Biophilia” (pubblicato nell’ottobre del 2011), disponibili dapprima nelle “Crystalline” e “Biophilia Remix Series”. Nelle parole del folletto islandese: “Pensavo fosse importante radunare l’essenza dei remix e renderla disponibile su CD per tutte le persone non molto esperte di download, o che non hanno molto tempo ed energie da spendere nelle delle dinamiche del web”.

Tutti rimasterizzati da Mandy Parnell, questi 13 brani prendono le strutture originarie di “Biophilia”, trasformandolo in un vero album totale e globale, attraverso l’innesto di sonorità etniche, hip-hop sperimentale e musica elettronica contemporanea, in un quadro poliedrico e variegato, proprio come la suggestiva copertina del disco, ennesimo ritratto d’autore (tratto dal video di “Mutual Core”) per un’artista la cui immagine visuale è non meno importante e impattante della sua controparte musicale.
Si parte col dinamico tocco del produttore/cantante siriano Omar Souleyman, che trascina “Crystalline” e poi “Thunderbolt” in un affollato e rumoroso suk mediorientale. Del tutto diversa, ma non meno interessante, la versione beat di “Virus” a opera dello scozzese Hudson Mohawke. Altri sicuri highlight del disco sono le performance hip-hop dei Death Grips (“Sacrifice” e “Thunderbolt”), i canti tradizionali delle isole Salomone, inseriti dagli inglesi These New Puritans su “Mutual Core”, i nebulosi scenari ambient/drone di Alva Noto (“Dark Matter”) e per finire il robusto dubstep inserito in “Solstice” dal produttore tedesco Current Value.

In questo melting-pot di atmosfere, stili, suggestioni e individualità artistiche, la caratteristica voce di Björk (sebbene meno presente e protagonista, rispetto al disco originale) svolge il ruolo di comune denominatore, promuovendo quel necessario senso di koinè, indispensabile guida nel composito sottobosco in cui si aggirano questi “Bastards”, ascolto decisamente molto interessante e ricco di potenzialità d’approfondimento e analisi.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=zfJOoSqO0iY[/youtube]

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