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Viva L’Italia, di Massimiliano Bruno


Scheda


Michele Spagnolo è un politico con quarant’anni di carriera alle spalle e tre figli con i quali ha un rapporto travagliato: Valerio, dirigente di una nota catena di ristorazione. Susanna, che fa l’attrice, e Riccardo, medico in un ospedale fatiscente. Tutti e tre hanno ottenuto diversi privilegi essendo i figli di un padre così famoso, al tempo stesso sia la loro vita che quella del padre cambierà quando un malore lo spingerà a non poter più mentire nei confronti di nessuno.

Massimiliano Bruno, noto al grande pubblico per le partecipazioni in qualità di attore alla serie dell’Ispettore Coliandro, firmata dai fratelli Manetti, e alla pluripremiata Boris, si spinge per la seconda volta dietro la macchina da presa firmando, dopo nessuno mi può giudicare, e aiutato sempre dal medesimo cast, una nuova pellicola sui mali della nostra penisola, descritta come un luogo ove le chances per i cambiamenti sono veramente poche e dove avere un parente politico vale più di qualunque impegno possibile e immaginabile. Il cast intero riesce a seguire alla perfezione le intenzioni del regista confezionando una pellicola ilare ed esplosiva ma che talvolta varca ampiamente le righe della demenzialità, non riuscendo mai a capire se la comicità sia al servizio di una trama di denuncia sociale oppure banalmente fine a se stessa. Il solo Gassman, al contrario del resto del cast, riece a mantenere una recitazione sapientemente a cavallo fra serietà e ironia senza mai prendersi troppo sul serio e senza mai varcare quella soglia che per tutto il corso della pellicola pare sin troppo facilemente superabile. Una bella occasione quindi non raccolta sino in fondo e che fa comunque ben sperare per le nuove uscite di un giovane regista che dovrebbe decidere meglio gli obiettivi da porsi.

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