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DA HAND IN THE MIDDLE: ecco il nuovo album “L’éducation sentimentale”

“L’éducation sentimentale” è l’opera seconda dei Da Hand in the Middle, “un mistico collettivo Jungle-Blues di Jonesboro, Arkansas, e attualmente operativo nella Valle Umbra Sud”, secondo la definizione del loro agente e biografo. La genesi del lavoro è misteriosa e complessa come quella di tutti i grandi capolavori. Tutto ebbe inizio durante una mattina faticosa ed assolata. I giovani erano stati condannati a duecento ore di lavori socialmente utili a causa di una compravendita illegale di bestiame. Come ogni giorno, stavano prestando servizio come apprendisti agricoltori presso la Black Vagina Records, arando le terre aspre con passione e vigore. Quand’ecco che tra le zolle fu rinvenuto il manoscritto. “L’éducation sentimentale” di Gustave Flaubert, contenente indicazioni precise su una serie di canzoni che l’autore francese avrebbe voluto comporre allo scopo di influenzare attraverso l’arte la psiche umana. Seguendo queste preziosissime nozioni, i Da hand in the middle compongono i brani presenti nel loro secondo lavoro, un disco pubblicato nel quarto giorno del corrente mese del corrente anno (04.01.13), composto da 14 tracce che esplorano variazioni improvvise e impreviste sui temi del blues bucolico e del cantautorato, il tutto rivestito da una patina di assoluta e delicatissima compostezza allo scopo di confondere e plagiare la labile emotività dell’ascoltatore. Tra i dati più rilevanti, il fatto che da quando il manoscritto è stato ritrovato, la totalità della band è in grado di esprimersi solamente nell’idioma francese, accompagnando ogni affermazione con gesti affettati e raffinatissimi.
La degna introduzione di questo romanzo musicale è il videoclip di “Hong Kong stories”, ad opera del regista Federico Sfascia che a tal proposito afferma:
“Hong Kong stories è stato per me l’occasione di esplorare i più profondi e nascosti meandri dell’animo umano, palesare le connessioni intangibili tra destino e autoconsapevolezza, due percorsi intimi i cui confini si confondono quasi sessualmente, in un pulsante scontro frontale con una realtà esteriore ostile e violenta, inconciliabile con il supremo atto di ribellione che è il peccato originale dell’affermazione della propria individualità invertita.”
Il video vanta la partecipazione straordinaria di Luca Benni (To lose la track) e di Matteo Schifanoia.

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