Monotreme Records non sbaglia più un colpo: dopo averci deliziato con il dream-pop degli Stumbleine ed aver contribuito alla piacevole scoperta in chiave “tricolore” dei sorprendenti M+A, nonchè alla conferma su alti livelli per “This Will Destroy You”, la Label Made-In-UK (che nel proprio roster vanta nomi come 65daysofstatic, Picastro e Polinski) decide di festeggiare al meglio i dieci anni di attività con la seconda attesa uscita dei Midas Fall.
“Wilderness”, occorre dirlo subito, è un’impetuosa cascata di emozioni, grazie ad un sound che si fa strada traccia dopo traccia, sempre più personale e riconoscibile, plasmato sapientemente su una potente base post-rock, ammorbidita dalle tonalità pastello della vocalist E.Heaton, rinvigorito da adrenaliniche cavalcate in chiave “alternative” ed imbellito da impercettibili e quanto mai preziosi orpelli elettronici.
Tracce come “Borders”, “Our World Recedes” e “The Moon and the Shine” sorprendono per immediatezza ed intensità, facendosi portabandiera del mood che si respirerà durante l’intero ascolto. Croce e delizia di “Wilderness” diventa così l’impetuosa e suadente voce di E.Heaton, elemento di indiscutibile grazia e spessore, ma anche vero e proprio limite espressivo dell’intero album, che pare non saper contemplare la possibilità di variazioni sul tema proposto.
Lo ammetto: in alcuni frangenti ho ardentemente sperato (purtroppo invano) che la Heaton riuscisse a dare un vero e proprio cambio di marcia alla sua performance, in modo da far decollare definitivamente l’album verso vette superiori.
Sono proprio questi i particolari che distinguono un album valido ed apprezzabile da un’insperata e gradita sorpresa: l’appuntamento con la gloria sembra essere rimandato al prossimo tentativo.