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Shout Out Louds – Optica

2013 - Merge
indie/pop/wave

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Tracklist

1.Sugar
2.Illusions
3.Blue Ice
4.14th of July
5.Burn
6.Walking In Your Footsteps
7.Glasgow
8.Where You Come In
9.Hermila
10.Chasing The Sinking Sun
11.Circles
12.Destroy

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Orbene, già 3 anni e rotti sono passati dall’ultima fatica (intesa però dal punto di vista del povero ascoltatore…) ed ecco nuovamente gli svedesi a riproporsi con questo nuovo lavoro che alla fin fine non se la gioca nemmeno male, certo non stupisce e non esalta, ma non dispiace davvero e riesce persino a mettere una pezza a quel dramma artistico datato 2009 e che risponde al nome di “Work”, elogio assoluto alla noia ed alla mancanza di idee, stimoli, prospettive.

Sia ben chiaro, “Our Ill Wills” (2007) era e resta di un’altra categoria, ma questo “Optica” con la sua costante gradevolezza e con il suo pop elegante e posato riesce comunque a colpire il bersaglio ed a riproporre così sul panorama internazionale certamente non una superpotenza ma una buona band questo sì.
Il binario sonoro non è sostanzialmente variato rispetto al recente passato ed è quello dell’indie pop sempre più emulsionato con sonorità anni ’80 e con le tastiere e i sinth a prevalere su chitarre e ritmica e con la melodia quale fine ultimo e supremo. Quello che appare realmente cambiato è il modo di approcciarsi da parte di Adam Olenius e soci a questo disco, per la prima volta gestito collettivamente dalla A alla Z, ossia dalla scrittura alla produzione, e che testimonia dunque di uno spirito di gruppo ancora vivo e di una parrebbe ritrovata urgenza comunicativa.
Le 12 tracce della versione standard – a proposito, basta con l’uscita di mille mila bonus track per Spotify, ITunes, Deezer, STiCazz, ecc. !!!!! – scorrono via bene, armoniose e senza particolari intoppi o cali di tensione, rivelando una notevole omogeneità di fondo che se da un lato dona una notevole fluidità e scorrevolezza all’album, dall’altro lo uniforma un tantinello troppo, privandolo in questo modo di quelle discontinuità sempre e ovunque necessarie per colpire e/o tenere sulla corda l’attenzione dell’ascoltatore. Appare dunque difficile indicare un pezzo piuttosto che un altro. Dovendo proprio, segnalo “14th of July”, con il suo riff molto U2 ed un bel giro di basso, ed “Hermila”, unico e malinconico momento femminile di “Optica”.

In estremissima sintesi, un discreto ritorno.

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