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Interviste

Intervista a SALMO

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Salmo è tornato alla grande con il nuovo album “Midnite” (clicca qui per la nostra recensione), appena uscito e già pronto a inserirsi a gran voce in quella rinata scena hip-hop italiana che, più che pose o mosse da manuale, cerca e trova finalmente la qualità.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere a riguardo.

A cura di Gabriele Bacchilega e Fabio La Donna.

Midnite, ovvero Midnight ovvero mezzanotte. Quel momento della quotidianità dove un giorno finisce per iniziarne un altro più buio. Ma anche il punto di non ritorno per l’uomo giunto ad un bivio più oscuro più che mai. È per questo che hai voluto aprire l’album con un sadico dialogo proveniente da Kill Bill? Spiegaci questa scelta.
E’ appunto un gran intro! l’ho preso perchè il film mi piace molto e sono davvero molto appassionato dei film di Tarantino.

Questo nuovo lavoro mi pare faccia coerentemente parte di un percorso evolutivo nel quale la sperimentazione ha sempre ricoperto un ruolo essenziale e che nel corso degli anni ti ha spinto via via sempre più ai margini delle tipiche sonorità rap. Se così fosse, è una cosa voluta e dovuta alla voglia di differenziarti oppure è una roba spontanea ed istintiva?
Assolutamente superspontanea, non ho mai premeditato nulla. ne di suono ne di scrittura, tutto quello che ho fatto ora è stato fatto spontaneamente, forse se dovessi fare al contrario non funzionerebbe più la mia musica

Il fatto poi di pubblicare un album all’anno (non considerando poi i machete mixtape) è scelta commerciale oppure pura esigenza comunicativa?
Io non faccio i dischi per esigenze, e non sono mosse commerciali. E’ stato spontaneo, come se la musica mi bussasse alla porta….e via!

Ho apprezzato molto “Weishaupt” dove, tra l’elettronica e le tue parole, prende forma questo mondo apocalittico/sci-fi alla Blade Runner. Nella stesura dei testi ti capita di farti influenzare da qualche film o libro? Come avviene tale processo?
Ovvio che sono ispiratissimo ai film, quella canzone è semplicemente la visione distopica. come se fosse un racconto in musica. Ci sono film di riferimento, tipo Fuga da Los Angeles, quella corrente mi piace di brutto!

Quando ho sentito “la fede ha un’altra forma, luci dietro le colline, i cerchi nel grano, la fine del genere umano” mi è venuta in mente la scena de L’Armata Delle Tenebre dove tutti guardano stupiti il fucile di Bruce Campbell pensando sia un’arma magica. Più ci crolla il mondo addosso è più abbiamo bisogno di certezze e nuovi idoli?
Armata delle Tenebre è uno dei miei film preferiti, splendido! E comunque si, la gente vuole delle risposte, non le ha trovate tramite la religione, la televisione o la politica. e quindi cerca qualcuno con cui identificarsi, anche se poi è davvero difficile trovare le persone che diano risposte

Lo scoccare della mezzanotte può essere anche visto come il ripetersi di giorni tutti uguali, dell’alienazione di un mondo fatto di giovani senza meta e futuro. Senza idoli o persone da seguire. Nel degrado che permane in questi anni, una delle pochi voci a tenere ancora uniti e con il cuore sospeso i più giovani è la musica. Come ti spieghi il fatto che rimane uno dei metodi di comunicazione più efficaci? Si può sintetizzare spiegando che è una delle poche forme di espressioni sincere e naturali o c’è qualcosa di più sotto?
E’ una cosa spontanea, certo! la gente si fida solo della musica e sa che è fatta da persone normali per persone normali. Ma non riesco proprio a spiegarti perchè la musica ha così’ importanza, ma penso anche che la gente sa che facciamo musica spontaneamente, e per questo siamo credibili.

All’Mtv Hip Hop 2012 award ho avuto la netta impressione che ti sentissi completamente fuori luogo e che non vedevi l’ora di lasciare il palco. Era una sensazione sbagliata oppure non ti sentivi effettivamente a tuo agio, vuoi per la compagnia vuoi per lo stile della manifestazione?
Pensavo di aver fatto bene la mia parte! io mi sono divertito..

Restando sempre in ambito televisivo, programmi come gli Awards o Spit pensi possano dare giovamento al movimento?
E quindi a cascata e per chiudere la trilogia “Il rap 2.0 in Italia”, come giudichi la scena attuale nostrana?

Ma, le cose tipo spit sono solo buone cose, è organizzata molto bene. Sulla scena: stanno spuntando una marea di rapper con tanta carne, tanta competizione e insomma la vedo proprio bene. La scena c’è e vorrei solo che le nuove leve dovrebbero lasciarsi andare e sparare tutte le cartucce, ma il tempo passa e magari tra qualche tempo non ci sarà tutta questa attenzione riguardo all’hip hop

Una cosa che non ho mai capito è perché da noi si può fare musica solo vivendo a Milano e dintorni, soprattutto poi se si considera l’impressionante evoluzione tecnologica degli ultimi anni. È un mero vincolo logistico/operativo oppure ci sono altre motivazioni più opportunistiche e/o clientelari?
Bella domandona…dipende, chi mi organizza i live, la musica e il lavoro sta qui a Milano, per forza dovevo venire qui. Non credo ci sia però grande differenza però con situazioni tipo Roma. Io poi non sono uno che vive la città, sto sempre chiuso in casa suonare. Sarebbe stato uguale anche a Bari, a Roma… ma non possiamo negare della centralità di Milano, soprattutto negli ultimi anni per il rap, visti i fenomeni artistici che sono nati a Milano.

Crowfunding, Musicraiser, Spotify: come vedi il presente e il futuro della musica?
A livello di cash sarà sempre peggio, sempre più povera. Internet alla fine ha prosciugato l’economia ma reso possibile lo sviluppo di tante altre cose, ora il disco0 è un incentivo che serve per farti conoscere e portare la gente ai live. Ma oggi il passaggio fondamentale è: faccio singolo, lo metto su You Tube, la gente viene al live a vederlo e il dj me lo pompa in discoteca. Questo è!

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=LiTcL3owCHQ[/youtube]

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