Nono lavoro, diciassette anni di carriera per la band americana e c’è poco da dire, questo “My Shame Is True” è un grande album. Punk rock molto patinato rispetto agli esordi ma picchia duro, risvolti horror e considerando lo stato attuale del punk mondiale una delle uscite eccellenti.
“She Lied To The FBI” è la migliore apertura possibile, da ascoltare e riascoltare, impossibile non spingere repeat e la speranza è che nella promozione dell’album potrà essere uno dei singoli ufficiali. È “I Wanna Be A Warhol” invece il primo singolo, videoclip d’alta qualità con Milla Jovovich tra i protagonisti e anche stavolta notiamo come le voci si sposino perfettamente, tra le migliori nel panorama punk. Ritmi serratissimi, non si respira e non ci sono pause, ogni brano è un razzo a velocità supersonica incredibile, musicalmente non ci sono imperfezioni. Notevoli e a tratti quasi inevitabili i rimandi a quello che è stato il sound dei ’90 che ha dato una svolta di cambiamento a questa cultura e a questo tipo musica. C’è spazio anche per brani riempi-album come ”The Temptation of St. Anthony“ e per sottili somiglianze sonore tra le tracce. Pregevole “I, Pessimist”, il confluire in altri genere musicali (“One Last Dance”) è indispensabile al giorno d’oggi, ahimè. Nell’era dei padri di questo movimento non sarebbe stato possibile. Ma questa, appunto, è un’altra era. È un suono che ricorda a volte la scena californiana (“Midnight Blue”), il surf, quelle atmosfere dei colleghi più blasonati ma Alkaline Trio ha un colore più dark. Bellissima “Young Lovers”. Un album perfetto per un viaggio senza meta, lontano.
Non importa quale genere musicale seguiate abitualmente, “My Shame Is True” deve essere procurato e udito da tutti, anche dalle creste basse.