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Il Diario Dell'Antigenesi

Nient’Altro Che Macerie, Gli Ebrei, Graad, Kepsah: Il Diario Dell’Antigenesi #20

Questa rubrica vuole essere un diario, una raccolta di pensieri, emozioni e suggerimenti su ciò che ci colpisce dei gruppi emergenti. Demo, EP, first release, MP3, tracce singole, bandcamp, myspace, e-mail. Tutto fa brodo e armonia per riempire queste pagine con nomi di progetti sconosciuti o anomali. Ci piace semplificare il tutto e mettere in collegamento realtà, persone e pensieri. Un percorso anomalo e brutale che non tiene conto delle tradizioni e del giudizio conforme. Come un’abiura della genesi, vogliamo prendere strade evolutive e di pensiero anarchiche e indipendenti, per seguire la nostra ricerca di forme artistiche nuove, che muovono i primi passi nel caos della creatività.
Se volete segnalare il vostro materiale potete mandare una mail a: antigenesi@impattosonoro.it . Vi avvertiamo che tutto ciò che ci arriverà passerà esclusivamente per la scimmietta pesca voti. Siete avvertiti.

A cura di Fabio La Donna e Fabio Gallato.

Nient’altro che macerie – Al Vento (V4V Records)
24397007_nient-altro-che-macerie-al-vento-0Circostanze, il primo EP dei Nient’altro che macerie uscito nel 2012 mi aveva lasciato un po’ interdetto. Anche se il gruppo trasmetteva con fondata coesione emozioni forti e passionali, aveva qualcosa che non mi convinceva; sembrava di trovarsi di fronte ad un progetto ancora da levigare nel binomio musica e parole. Quando pochi mesi dopo uscì il singolo “Assolutamente necessario” mi resi conto delle potenzialità del gruppo e di avere così visto il loro punto di partenza e non quello di arrivo. Sentire una canzone così formidabile ha generato un forte senso di curiosità che si è potuto saziare solo con l’arrivo di Al Vento. Questo album fa davvero fatica ad uscire dallo stereo e offre l’immagine di un gruppo mai come in questo caso definito e sicuro di sè. I tre ragazzi della provincia di Milano si muovono in sentieri da loro costruiti dove screamo, rock e spoken word si alternano sistematicamente come figuranti in uno spettacolo teatrale. I testi divisi tra il malinconico ed un senso di eterna non-arresa sono emotivi al punto giusto da farsi leggere e urlare a squarcia gola, mentre le tracce si susseguono e i minuti scivolano via senza preavviso. Al Vento dei Nient’altro che macerie è un disco che va vissuto passo dopo passo, sperando che possano avere un futuro sempre più attivo sia sul versante “studio” che dal vivo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=rxxlviNJ0Rs[/youtube]

Gli Ebrei – Disagiami (Tannen Records / V4V Records)
gliebrei-disagiamiQuando tre anni fa uscì l’EP di questi quattro ragazzi provenienti da realtà diverse (Barbacans, Soviet Soviet, Uzi e Obelisco Nero), si creò attorno a loro un grande seguito dovuto alla loro fresca e rumoristica formula sonora fatta a base di low fidelity, punk e noise-rock. A condire il tutto, testi generazionali scritti con uno stile graffiante e senza peli sulla lingua. 2010 fu apprezzato tanto da essere ristampato su vinile con il nome 2010.1. Nel 2013 un altro passo in avanti con la pubblicazione della cover distruttiva punk–noise-lo-fi di “Dio È Morto” di Francesco Guccini e dopo qualche mese l’arrivo del loro nuovo EP dal titolo Disagiami. Questo dischetto è una bomba assoluta e, anche se dura solo undici minuti, sa saziare e risultare quanto mai completo e complesso. Gli Ebrei si sono evoluti in un devastante mix di power pop fuso alle migliori tradizioni dello stile lo-fi, dando vita a canzoni che riescono a sfiorare il cuore. Opportunità o I Miei Vicini sono gli esempi lampanti di questa “nuova” corrente interna e da potenti hit quali sono, riescono ad avere una forte originalità e ad offrire sane emozioni grazie ai testi diretti e di roccioso carattere. Metafore, foto e bestemmie di una città come tante altre dove le cose si ripetono, la polvere si appoggia su ogni superficie e le tensioni si fanno sempre più lancinanti. Presente anche una parte di collegamento con il precedente EP, con alcune tracce più punk-oriented come Disagiami o Scatola Nera che rimandano all’aspetto più primordiale del gruppo. In summa un enorme passo in avanti per gli Ebrei che con Disagiami amplieranno ulteriormente la curiosità attorno a loro. Non vi resta che sentire il disco e perdervi in questi 11 minuti che sanno di eterno.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=dOaH9p7q5no[/youtube]

Graad / Kepsah – Split 10″ (Annoying Records, Fat Boy Don’t Cry Records, Strom Records) [a cura di Fabio Gallato]
Graad-Kepsah-290x290I 12 minuti di “Summoning”, traccia firmata da Graad nello split 10″ diviso equamente con i trentini Kepsah, sono una suite scura e alienante: strati su strati di angoscia sommersi prima in un mare placido di atmosfere post-sludge, poi squassati da una tempesta black metal di coinvolgente intensità che aggredisce impietosamente la pila di suoni assemblata con cura nella prima metà del pezzo, ma non ne destabilizza la struttura matura e decisa messa in piedi dalla sorprendente one-man-band bolognese.
Più psichedelica e straniante è la prova dei Kepsah, una cavalcata ossessiva che, da solchi tipicamente post-hardcore, si muove con sicurezza verso traiettorie più complesse su cui spiccano decisive le trame corrosive dettate dal sax, vera sorpresa di un pezzo che altrimenti non si direbbe altrettanto riuscito.


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