Dopo aver suonato e collaborato con il gotha dell’indie jazz americano (Gerald Clayton, Oran Etkin, Ambrose Akinmusire), il contrabbassista di colore Joe Sanders, artista capace di scavalcare stili e barriere più disinibite, esce allo scoperto con un lussureggiante disco di jazz moderno e funk acustico dalle molteplici avvenenze musicali.
Introducing Joe Sanders rischia di essere uno dei fenomeni discografici di questo 2013; integro, irresistibile pronto a lanciarsi in strutture soniche sofisticate e di proverbiale consistenza meticcia (con tribalismi vari e supercool!). Linguaggi afroamericani che si incontrano all’interno di un tessuto virtuoso preso per mano da Sanders e da un parterre di ospiti davvero eccezionale, Rodney Green, Louis Perdomo e un fantastico Will Vinson al sax alto. Si va dalle sinuose Orange Blue e Simple song alle folgoranti divagazioni davisiane A joy and Sorrow e Bevildered minds wait, fresche e luminose come una foresta esotica. Il privilegio di ascoltare tracce come Hindsight o Enigmatically decided, dove tastiere, piano acustico e sax sono protagonisti insieme al suo double bass, generano un benessere continuo immerse come sono in un mare blu cobalto.
Un vibrante progetto per un personaggio eclettico, urbano, che produce un jazz astratto nuovissimo dalle sfumature liquide che non si dissolovono mai.