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È morto CLAUDIO ROCCHI

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È morto all’età di 62 anni Claudio Rocchi, ex bassista degli Stormy Six e prolifico musicista solista, conosciuto negli anni ’70 per dischi come “Viaggio” e “Volo Magico N°1”.
Da tempo era affetto da una malattia degenerativa che lo ha stroncato nella giornata di oggi e di cui lo stesso Rocchi aveva avvisato i fans con un comunicato sulla propria pagina Facebook:

“Carissime amiche e cari amici, torno su Facebook dopo una ventina di gg o più di assenza. Ci torno per aggiornare le mie pagine al mio presente e viceversa.
Nel frattempo, sollecitato con calore da più parti, ho iniziato a scrivere “la settima vita”, mia autobiografia ufficiale. Intendo tentare di ripercorrere la straordinaria esperienza fatta di recente con Gianni Maroccolo sulla piattaforma di crowdfunding musicraiser.com offrendo appunto come ricompensa questa sintesi delle mie vite. Un libro che sarà pubblicato da un editore importante e che potrete, se vorrete aiutarmi a smazzare il singolare presente che mi si è parato davanti, assicurarvi direttamente quando partirà la campagna di fundraising.
A fine 2011, mentre ero in promozione a Milano per il mio CD “in Alto” fatto con la Cramps, feci un’intervista per un quotidiano nazionale che titolava più o meno “Le cinque vite di Claudio Rocchi”. Era “Libero” o “il Giorno”? Non ricordo. Raccontavo di una vita da studente, una seconda da aspirante rock star, una terza da aspirante santo indù, una quarta da aspirante “normale” professionista tra broadcast, media e business immobiliare. La quinta era quella in cui rientravo allora, per una serie di benedette concorrenze tra Amore e Ispirazione, di musicista ritrovato con voglia di concerti ed energia per farli. Poi arrivò la sesta. Una grave malattia degenerativa alle ossa mi faceva di fatto malato terminale pur continuando io di fatto, tra stampelle e bastoni, a fare finta di niente e guidare in su per mari e autostrade a fare i miei concerti.
Eccoci infine alla settima vita. La vivo da 20gg o poco più e tutto è successo in meno di 12 ore. Un crollo vertebrale ha determinato un’invasione del midollo spinale e di fatto ho perso l’uso delle gambe. Ho sentito risalire forte da dentro una risata incontenibile accompagnata dalla domanda: “Ma cazzo, non era sufficiente così? Pure paraplegico ora?
Adesso, dopo vari accertamenti a tutto campo, il quadro clinico è fissato. Patologia non reversibile che innesta la perdita d’uso degli arti inferiori sulla patologia ossea degenerativa. Sono ultra fragile, e devo stare praticamente a letto evitando movimenti di ogni genere che potrebbero, nel caso di un’invasione midollare più alta del D11 odierno, pregiudicare anche l’uso degli arti superiori. Non male, vero, per mettere alla prova il buonumore? Sappiate che il buonumore tiene, la Coscienza pure e il libro è iniziato stamane.
Stavo lavorando a progetti molto interssanti e li sto comunque portando avanti in queste condizioni. Quattro puntate Tv per RAI5 sulla mitica “Per Voi Giovani” ed il Festival Per Voi Giovani all’Auditorium Parco della Musica a Roma tra il 19 e il 26 giugno. Non potrò esserci di persona ma la mostra fotografica, la rassegna del cinema Rock, la storia dell’Editoria musicale di quegli anni, una serie di serate d’ascolto condotte da noti media men ed un convegno introduttivo di studio guidato da Renzo Arbore ci saranno tutti. Così come i concerti del 24/25, Osanna/Banco del Mutuo Soccorso, Museo Rosenbach/Premiata Forneria Marconi. In cartellone per il 26 c’erano Battiato/Maroccolo/Rocchi e sarebbe stato davvero divertente misurarci insieme sul palco per parte della serata prima del concerto di Franco. Questo, ahimè, non succederà, ma confido certo che Franco sappia come sempre comunque riempire di significati straordinari la serata con la sua musica.
Eccomi quindi a scrivere e vivere questa settima vita. Sarà probabilmente più difficile lavorare e fare fronte a complessità che non potevo certo prevedere. Anche spese per attrezzare questa settima vita con gli strumenti tecnici che le saranno necessari.
Certi strumenti miei (musicali e non) non saranno invece più necessari per me e a breve vi dirò di cosa mi voglio liberare. Chissà? Forse a qualcuno di voi potrà interessare qualcuna delle mie splendide chitarre, forse a qualcuno piacerà guidare la mia auto, od avere qualche traccia dalle mie vite precedenti. I grandi libri rilegati dove scrivevo i testi delle mie canzoni e disegnavo nei ’70, i dorje tibetani per le puje di liberazione, qualche stravagante memorabilia da puro collezionismo, gli acetati dei miei provini inediti, i nastri magnetici originali, qualche raro libro super esoterico che mi accompagna da sempre, i miei quadri mai esposti.
Io voglio alleggerire il carico, liberarmi di oggetti e tracciati ora davvero superflui e non utili. La settima vita me lo chiede e ho pensato di dirvelo.
A presto carissimi. Hugs to you all. “

R.i.p.

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