Da Art Blackey a Miles Davis fino alla sua sterminata e immensa discografia, ogni disco di Keith Jarret è pura poesia metafisica. Attualizzare i linguaggi musicali per renderli credibili con all’orizzonte le dialettiche del jazz e la contemporaneità di un’emisfero, quello afroamericano, sempre in subbuglio creativo.
La perla jazz che bisogna subito ascoltare è questo nuovo Somewhere di Keith Jarret (piano) con il suo imperdibile trio (Gary Peacock al contrabasso e Jack DeJohnette alla batteria) pronti ad illuminare ogni singolo solco della loro produzione. Registrato dal vivo l’11 Luglio 2009 a Lucerna, contiene atmosfere sublimi, sperimentali, dove la musica strumentale è limpidissima ed è al centro di tutto. Sei brani per oltre sessantaquattro minuti di pura ispirazione itinerante tra l’Africa, la duttilità jarrettiana e la metamorfosi di un suono che non conosce alcuna stanchezza. Il ‘divino’ Jarret al piano ci concede le idee più incredibili (Depp Space/Solar) e rilancia in un contrasto sublime Tonight e Stars Fell on Alabama, con Peacock-DeJohnette (la più incredibile ed eclettica sezione ritmica del jazz di sempre) in primo piano in un raffinato interplay con avvolgenti dinamiche post-bop.Uno stile avventuroso dal taglio ipnotico per un protagonista del nostro tempo!
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