Morne – Shadows

Descrivendo il precedente lavoro discografico degli americani Morne (Asylum, 2011) ho utilizzato una frase di questo tipo: intelligente quanto valido mix fra oscuro US doom, post-core stile primi Neurosis e occasionali derive dark. A due anni di distanza l’impasto sonoro del quintetto non sembra essersi spostato più di tanto da tali coordinate, ribadite su Shadows attraverso un approccio solo lievemente più incentrato sulla paludosa estetica sludge.

I quattro lunghi brani di cui consta sono altrettante lente e difficoltose marce in un intrico di rami e acquitrini musicali, in cui i pastosi riff di Gassan e Hayward si estendono e sfilacciano, per poi ritrovarsi nel più classico pattern dei crescendo. Davvero ottima in questo senso la seconda A Distance, lugubre monolite di quasi un quarto d’ora di durata, dotato però di rara immediatezza e groove. Piacciono anche le tessiture melodiche e il sottobosco tastieristico (mai invasivo) della seguente New Dawn, ottimo contraltare armonico all’impatto metallico della precendente.
Rispetto al loro recente passato discografico i Morne targati 2013 appaiono una band lucida e capace, decisamente più salda e comunicativa in sede compositiva, motivo per cui può permettersi significative elisioni in termini di arrangiamento e varietà, mantenendo inalterata la loro verve e la forza espressiva, intrinsecamente dark.

Pur rimanendo ancora ascritti nel novero (nicchia) delle band di genere, grazie a Shadows il gruppo ha compiuto il salto di qualità necessario per continuare a descrivere la loro parabola artistica personale. Un ascolto interessante e consigliato agli appassionati del genere in questione.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=APixFgNWfag[/youtube]