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Daushasha – Canzoni Dal Fosso

2013 - Officine Underground
folk/rock/combat-folk

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Tracklist

1. Serenata
2. La contrada dei papaveri
3. L'incurabile Pasquale
4. Rajha
5. La campagna
6. Danza caucasica
7. Il vino (Piero Ciampi)
8. Angelina
9. Taranta
10. L'osteria
11. L'amico di pezza

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L’uomo, per quanto possa rifugiarsi nelle asfissianti metropoli da lui costruite, per quanto voglia lasciarsi manipolare ossessivamente dalle sempre più moderne tecnologie, per quanto abbia bisogno di innalzarsi al cielo, appartiene alla terra. E non stiamo riferendoci ad un’essenzialmente perfetta Madre Natura né tantomeno ad un astratto universo: qui si parla di fango elementare, di polvere, sudore e lacrime. Non ci è concessa nessuna versione divinamente edulcorata né vite troppo smart al soldo degli Iphone: la campagna pura e semplice è l’unica cosa che ci rimane, l’unica essenza che dovremmo onorare, con i suoi ritmi, con i suoi doni.

È strano che ancora, nel ventunesimo secolo, l’essere umano non abbia capito che non è la terra ad appartenere all’uomo, ma il contrario. Fortuna che qualcuno ogni tanto se lo ricorda o, perlomeno, se ne accorge: è questo il caso dei Daushasha, sette ragazzi che con il loro primo album Canzoni Dal Fosso, registrato nell’ aprile di quest’anno, riescono a farci percepire l’odore intenso del fieno appena tagliato e la “leggerezza” euforica della vita campestre. Canzoni Dal Fosso è una raccolta di dieci brani che trasudano vita semplice, ebbrezza alcolica e amori tenerissimi. Profonde in termini di tematiche (vedi “La Contrada Dei Papaveri”), stile e carica d’energia sono le influenze della musica balcanica così come quelle di un pogabile combat folk italiano (alla Bandabardò o MCR, per intenderci). Per non parlare dei richiami alla tradizione del cantautorato italiano: nel disco è anche presente una cover de “Il Vino” di Piero Ciampi che alterna strofe in italiano a parti tradotte in russo dalla stessa chitarrista e vocalist Serena Marazzato, russo che ritroviamo tra l’altro nella prima traccia dell’album, “Serenata”. Dolcissime e azzeccatissime le melodie di violino (Lorenza Bano) e fisarmonica (Giorgia Bonetto) che corrompono piacevolmente i nostri corpi e le nostre menti durante la danza sfrenata in cui, da soli o in compagnia, fin dai primi secondi del disco, ci siamo lanciati.

Canzoni Dal Fosso, in sostanza, fa bene alla salute. E quasi quasi, tra tutto questo buon vino, giovani donne e frinire di grilli e cicale, questi Daushasha fanno venir voglia di innamorarsi.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=x4_5le4joNQ[/youtube]

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