Adesso è ufficiale: dove c’è talento c’è pure lo sguardo attento ed interessato di Monotreme Records.
Prendete gli Sleepmakeswaves ad esempio: chi si sarebbe mai sognato di andare a scovare una così gradita sorpresa nei tranquilli e lussuosi salottini di Sidney? A quanto pare il germe del post-rock attecchisce ancora oggi ed è assai difficile da estirpare: è talmente resistente, che seppure in molti ne abbiano più volte decretato la prematura estinzione con inutili ed affrettati funerali, si propaga calmo e deciso e pure oggi ne possiamo trovare i residui, anche nei luoghi meno attesi.
Intendiamoci, i quattro musicisti di Sidney non hanno il merito di compiere un’opera clamorosa o vagamente rivoluzionaria, ma riescono ugualmente, grazie alla loro tecnica ed abilità nel creare atmosfere di intensa empatia sonora, a riesumare dimenticate quante piacevoli sensazioni.
Con “… and so we destroyed everything” gli Sleepmakeswaves si inseriscono di buon grado in quel filone “instrumental-symphonic-post-rock” che vede come punte di diamante mostri sacri come Sigur Ros (i primi grezzi ed inarrivabili, non certo quelli molli ed appagati di oggi), Explosion In The Sky, Mogwai ed i più recenti Mono.
Certo, i maestri sono ancora lontani ed osservano compiaciuti da diversi chilometri di distanza: però che piacevole sensazione esser riscaldati da antichi e così intensi bagliori.