Uochi Toki – Macchina Da Guerra

Un continuum di fruscii e crepitii episodicamente spezzato da beat implosivi, corrosivi e dalle parole di Napo, una sorta di predicatore 2.0 ai margini della strada a sputare il proprio credo contro gli ignari passanti, armato unicamente delle proprie idee e del proprio linguaggio, come di consueto elevato e pieno di riferimenti – a volte palesi, altre decisamente di meno – e una volta ancora fottendosene della massa, dell’estetica, del mainstream, degli usi e delle consuetudini.

L’unica costante rispetto al passato sono i testi anarcoidi, mai schierati, né a destra o sinistra né tanto meno al centro e con l’obiettivo unico e solo di esprimere il proprio essere, a volte antagonista in senso assoluto altre solamente nei confronti della massa stereotipata.
E se Napo va da una parte Rico non può che seguirlo, fedele scudiero perennemente abile (ed arruolato) nel fornire il proprio contributo sonoro ed ancor più coraggioso rispetto al passato nell’esplorare lande sempre più estreme ed impervie, riuscendo una volta ancora ad assecondare alla perfezione l’isteria lessicale di Rico, geniale come d’abitudine ma agitato e nervoso come mai in passato.
“ASCOLTATORE, SAI SOLO GUARDARE GENTE CHE PENSA AL TUO POSTO, TU NON CERCHI SOLUZIONI, CERCHI CRISTO! CERCHI IL CIRCO! NOI NON SAREMO MAI AMICI!” Non puoi quindi ascoltare i Uochi Toki e basta. Non puoi piazzarli in sottofondo mentre fai o pensi ad altro. Non puoi! Non devi! O dedichi loro tutta la tua attenzione, uditiva e cognitiva, oppure è meglio che li ignori del tutto e continui ad ascoltare la tua bella musichetta del cazzo.
Senza se e senza ma. Che in guerra non ci sono mezze misure.

Voto: Bomba. Atomica!

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