“L’album precedente ci ha messo troppo sotto pressione, quindi volevamo cambiare le cose. Abbiamo scritto le canzoni per la prima volta nello studio di registrazione e non in giro. Ci siamo seduti tutti intorno al tavolo e abbiamo fatto quello che sappiamo fare da dodici anni: prendere i nostri strumenti e giocare”. Così Caleb Followill, cantante dei Kings of Leon presenta l’uscita di Mechanical Bull, sesto album della band americana. Jared Followill, bassista del gruppo e cugino degli altri tre fratelli Followill ha affermato: “Abbiamo creato un album davvero maturo, ma allo stesso tempo mi stupisco di come suoni ‘giovanile”.
Sono passati esattamente dieci anni dal loro debutto sulla scena musicale e per l’occasione i Kings of Leon hanno voluto in un certo senso tornare indietro. Meno ammiccamenti, più concretezza. Suoni diretti e concreti, che in sostanza è quello a cui avevano abituato i fan dai tempi di Sex on Fire. Il lavoro nel complesso è godibile, molto più del suo predecessore, Come Around Sundown. Ciò lo si percepisce già dalla prima traccia, Supersoaker, dove ritmo incessante e foga si fondono con la tipica voce abrasa di Caleb Followill. Rock City col suo ritmo da bar, le chitarre impregnate di whisky e un’atmosfera di costante pericolosità è un altro esempio di ritorno al passato. Don’t matter esplode di frustrazione, distorsioni lancinanti, sorretto da una sezione ritmica pompatissima e da una rabbia vocale degna del miglior Eddie Vedder. Molto emozionanti anche le ballate Beautiful War e Wait for me che puntellano la melodia con arpeggi sognanti. Da segnalare Temple, Comeback story e Tonight, pezzi piacevoli e allo stesso tempo accattivanti che riescono a rompere le regole del rock diventando romantici. La versione deluxe di Mechanical Bull ha l’aggiunta di due brani che però non lasciano grandi segni: Work on me e Last mile home.
In conclusione possiamo dire che l’album scorre via veloce, soprattutto grazie a quest’alternanza tra sfuriate e ballate. Non sarà un capolavoro assoluto, ma in sostanza è un disco piacevole.
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