Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Santo Niente – Mare Tranquillitatis

2013 - Twelve Records
rock/alternative

Ascolta

Acquista

Tracklist

1.Cristo nel cemento
2.Le ragazze italiane
3.Un certo tipo di problema
4.Maria Callas
5.Primo sangue
6.Sabato Simon Rodia

Web

Sito Ufficiale
Facebook

6 tracce, 6 istantanee di quelle che inizialmente ci si sofferma sul volto in primo piano ma che poi ascolto dopo ascolto aumenta la profondità della visione, lo sfondo si sgrana, i dettagli assumono forme e contorni ben delineati e si arriva quasi a ribaltare la prospettiva iniziale. Ed è così per ciascuna traccia con un Palazzo, in una versione quasi esclusivamente reading a metà strada tra i Massimo Volume e gli Offlaga Disco Pax, a raccontare storie mai fini a se stesse e sempre volte ad illuminare gli angoli più bui e reconditi della società contemporanea.

È così in “Maria Callas”, dove le sofferenze, i patemi e la solitudine del protagonista – che non è la celebre star lirica, bensì un anziano travestito – descrivono una persona malata ed abbandonata da tutti ora che non è più fonte di piacere e svago per quelli che sono stati i suoi avventori tipici, tanto benestanti e viziosi quanto codardi e falsi. È così in “Cristo nel cemento”, nella quale i tormenti dell’immigrato italiano costretto a lasciare la terra natia per varcare il confine americano non sono altro che un pretesto per parlare dell’avidità e della cupidigia che regna sovrana pressoché ovunque. È così in “Sabato Simon Rodia” con la vita e l’opera principale dell’architetto italo – americano, le Watts Tower di Los Angeles, che assurgono a simbolo dell’inutile e dell’appariscente quale caposaldo dei tempi (più o meno) moderni. È così in “Un certo tipo di problema”, molto manzOniana e cinematografica, dove un tizio strafatto di coca con la scusa di confessare una qualche storia di mala sembra voler più fuggire dalla propria solitudine che confessare davvero qualche cosa. E’ così in “Primo sangue”, pezzone ipnotico e iper dilatato che racconta come una bravata porti padre e figlio allo scontro fisico e con la quasi certezza che il prossimo conflitto sarà quello definitivo. Ed è così pure in “Le ragazze italiane”, di gran lunga il pezzo meno riuscito del lotto, dove l’obiettivo non sono le teenagers di oggi bensì i falsi moralisti che vedono le nuove generazioni votate quasi esclusivamente al sesso ed all’estremo.
Tutte queste storie confermano dunque un Palazzo in grande vena compositiva e, ed è qui la vera novità rispetto al passato, in grado di arrivare dritto al petto dell’ascoltatore anche riducendo al minimo distorsioni, feed back e chitarrismi ma puntando deciso sulla sperimentazione, sul minimalismo e sulla dilatazione dei suoni.

Meno potenza, elettricità, rabbia e più acustica, elettronica e consapevolezza. Un album davvero molto importante.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=xHosynMshuY[/youtube]

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni