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Lili Refrain – Kawax

2013 - Subsound Records/Sangue Dischi
avant-metal

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Tracklist

1. Helel
2. Kowox
3. Goya
4. Tragos
5. Elephants On The Pillow
6. Nature Boy
7. 666 Burns
8. Echoes
9. Baptism Of Fire
10. Sycomore's Flames

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Lili Refrain che fa stare male. “Kawax” è un demone necessario. Annodare un racconto e lasciarlo libero di evolversi in un bozzolo che digrigna le fauci e la capacità di farlo sembrare facile facile. Così è e così deve essere la musica. Questa musica è il groviglio e il suo opposto, e Lili la fa passare per la cosa più semplice di questo mondo, mentre è la cosa che fa battere la faccia al muro ad un sacco di artisti. Ma lei no.

Parola d’ordine? Nessunpezzodebole. Tutto assieme. Un concept su ciò che lasciamo e su ciò che ritroviamo lo si fa anche con poche parole. Ma usate con un’arte di un altro piano d’esistenza. “Goya” si stacca da una costola dell’animo di Lisa Gerrard e incunea una voce che tocca in alto sul reticolo di un manouche infernale anfetaminicamente elettrico. E’ il modo che ha Lili di creare un’architettura debilitante di loop di chitarra che crescono fino al cielo che spiazza, come l’asfissiante tapping (volete tirare in ballo Marnie Stern?) di “Kowox” cui si agganciano ascensioni occulte. Lo spettro dei Dead Can Dance prende pieno possesso di “Tragos”, infestata da campanelle primitive, da gamelan fredde come l’ultimo giorno dell’universo e dalle voci degli Inferno Sci-Fi Grind’n’Roll e di Roberto Cippitelli dei Juggernaut a tessere dipinti ancestrali nel buio. Ma lo spazio si apre davvero su “Nature Boy” costruita su un bordone quasi nascosto dalla sola voce di Lili in loop, in volo, in lirica e in soffi. E bella ancora l’illusione “americana” di “666 Burns” con un legato memore di Marc Ribot che diventa un piccone elettrico gigantesco in piena faccia e ancora il tribalismo in tapping di “Baptism Of Fire” destrutturata dai controtempi di Valerio Diamanti dei Dispo.

E il fuoco che chiude il disco vi parrà bruciarvi davvero le gambe.

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