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Il Vocifero – Amorte

2013 - Niegazowana Records
Art-rock/jazz/indie-pop

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Tracklist

1. Escogitare Un Dramma Fantastico
2. Lucyd
3. Blue E Amo
4. Il Gusto Della Morte
5. Alito
6. Scagliàti
7. Persona Plurale
8. Ultime Parole
9. Andrò Via
10. Nastro Solare
11. Non Nel Tempo Né Nel Mondo
12. Il Mio Passo è Un Sogno

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Il Vocifero è un interessante terzetto torinese, nato da un’idea di Walter Somà (prezioso collaboratore di Edda su “Semper Biot” e “Odio I Vivi”), qui accompagnato dal regista/batterista Fabio Capalbo e dal cantante vagabondo Aldo Romano.

Imprevedibili e inclassificabili, i tre sono freschi di stampa col debutto “Amorte” (via Niegazowana Records), lavoro il cui intento è brillantemente sintetizzabile da una frase cantata/declamata da Romano: “Se vuoi ti stupisco, con il mio sangue misto”. Difficile infatti non rimanere spiazzati dall’estrema eterogeneità di questa dozzina di brani, genericamente ascrivibili al gran calderone rock alternativo nazionale, ma in realtà ricchi di spunti jazz, pop e r&b, tali per cui ogni tentativo d’inquadramento è comunque destinato a fallire.
Meglio così. Meglio lasciarsi trascinare liberamente dalle/nelle lucide allucinazioni narrate dal Vocifero, storie di relazioni storte, pensieri obliqui, che sottendono un’interpretazione della realtà se non tossicamente alterata, quantomeno particolare e insolita (Escogitare Un Dramma Fantastico).
Ipoteticamente equidistanti dalla sensibilità swing del Magnetofono e dal livore iconoclasta del Teatro Degli Orrori, i tre torinesi procedono per accrezione, assistiti da complici d’alto profilo come Edda (piuttosto prevedibilmente), Gionata Mirai del Teatro e Dorina (Lucyd), nonché l’ensemble d’archi Vinaccia, di Vigevano, ognuno artefice di altrettante indispensabili tonalità e sfumature compositive.
Contemporaneamente ruvido e delicato, urgente e languido, il sound di “Amorte” è trascinato dagli istrionismi vocali di Aldo Romano, personalità poliedrica e senza dubbio foriera di ulteriori future sorprese, che fra urla onomatopeiche, sussurri e spoken-word fa da necessario contraltare lirico alla lucida concentrazione con cui Somà tiene insieme i numerosi fili della sua creatura, esaltandone al meglio i già molteplici pregi.

Difficoltoso e sostanzialmente inutile segnalare un brano piuttosto che un altro. “Amorte” è un’esperienza completa e complessa, che va vissuta nella sua interezza, per non perdersi alcun geniale e pazzo tassello di questo affascinante mosaico, messo in musica dal Vocifero.

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