La Denovali è un’instancabile etichetta tedesca che tira spesso fuori materiale interessante e molto curato. Di recente è uscito il quinto long playing dei Celeste, gruppo che da qualche anno continua ad attirare magneticamente l’attenzione grazie ad un misto di black metal e post core.
Cinque dischi dopo, i Celeste virano di poco le loro coordinate e propongono un lavoro diviso in due atti. ANIMALE(S) ha due voci: c’è un lui e c’è una lei…e c’è una forte unione. Una storia d’amore tra due ragazzi dove la passione cede presto lo spazio alla tragedia (Cold, squeezed too much / rolled around by vagabonds in hostility / creased by strength and rocked / in a linen without trust / then dragged face downwards). L’opera, anche se ha alcune tracce di media fattura, riesce a tirare fuori tanti grandi pezzi che danno il meglio di se soprattutto quando c’è un lungo minutaggio. Sembra che i Celeste abbiano delle difficolta ad esprimersi e sperimentare quando hanno poco tempo a disposizione e quindi abbinino tracce di contorno alle vere e proprie Canzoni del disco. Quello che invece riesce appieno è il plot artistico di ANIMALE(S) con dei testi interessanti e una forte differenza tra le due parti della storia. Entrambe oscure, entrambe che sanno di amori perduti ed estati mancante, ma con un piccolo particolare di cui tenere conto: la prima parte è visionaria ed evocativa. Metafisicamente ha l’aspetto di nuvole grigie che attraversano il cielo in una giornata di tardo autunno. La prima parte genera un sentimento che va osservato, analizzato, accettato. È la rabbia e la disperazione che va “vista” più che “sentita”. La seconda parte, invece, è più femminile, intima. La musica si appoggia sull’anima e come polvere e vento su pietra inizia a corroderla. È un viaggio tra l’affettivo e il sessuale, verso la ricerca delle emozioni più forti e della paura di vederle distrutte nel quotidiano. Da lì parte la fuga dalla realtà, verso l’altro, verso l’oltre che solo certa musica riesce a fare scaturire.
ANIMALE(S) è un album contraddittorio come lo sono pure i Celeste. Alcune tracce sono tralasciabili, i cambiamenti nella formula sonora sono pochi, ma tuttavia la gran parte delle canzoni di questi due atti riescono a toccare le corde più intime dell’anima e lo fanno con una bellezza celestiale.
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