Louise, un’attrice ritiratasi dalle scene da almeno una decina di anni, incontra Nathan, un giovane attore che si innamora di lei. Al tempo stesso Louise, desiderosa di diventare madre, deve convivere con la malattia di suo fratello Ludovic, malato di AIDS, e con una situazione economicamente tragica della sua famiglia.
Terza prova in cabina di regia per Valeria Bruni Tedeschi, che per l’occasione riesuma una storia biografica molto toccante, la scomparsa del fratello, e la sua vita affettiva travagliata assieme a Louis Garrel, attore che anche in questa pellicola ha interpretato il suo amore da donna ultra quarantenne. Il risultato finale, un ricordo narrato in prima persona di una famiglia della grande aristocrazia Franco-piemontese, cercando di trovare la giusta coesione fra finzione cinematografica e realtà. Mixandole in un prodotto che spiazza in ogni sua parte, partendo dalla tragedia del fratello fino a quella economica che obbliga la famiglia di Louise a piegarsi alla vendita del castello del titolo, passando per la difficoltà di accettare il rapporto con un ragazzo molto più giovane di lei. Uno spaccato finale di una famiglia sui generis, dove lavoro e vita normale non coincidono con i medesimi canoni che avvolgono la vita di “noi gente comune”.
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