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ArtCore #2: Zits

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Questa rubrica racchiude tutte le forme d’arte che non prendono posto in nessun’altra rubrica di Impatto Sonoro. Tra colori e fotografie, vi mostreremo come l’uomo esprime la sua follia non solo con la musica.

“Arte. Parola che non ha nessuna definizione.”
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911

ArtCore #1: Zits, Jeremy Duncan è in tutti noi

Il fumetto è arte perché è una delle espressioni più comunicative dell’animo umano. Balza subito agli occhi, arriva subito al cuore e prima o poi ci troverete voi stessi. Il fumetto è irresistibile, cattura, ci offre una versione della nostra società critica e leggera al tempo stesso. Diverte e fa riflettere. è lo specchio della realtà, uno specchio in cui il nostro riflesso diventa una caricatura perfetta. E “Zits” è un esempio valido di tutto ciò.
Zits” in inglese significa “brufoli”. L’incubo di molti adolescenti (tutti noi ci siamo svegliati la mattina con queste simpatiche pustoline bianche in faccia o in altre parti del corpo). Il segno che qualcosa nel nostro fisico sta cambiando, una serie di reazioni nella nostra biologia che trovano sfogo sulla nostra pelle. Il simbolo tipico dell’adolescenza. Ed è appunto l’adolescenza l’argomento centrale di “Zits“. Il protagonista è infatti il quindicenne Jeremy Duncan nato dalla coordinazione delle due matite di Jerry Scott e Jim Borgman (quel Borgman autore di “Wonk City”, la striscia settimanale che dal 1994 al 1996 è comparsa sul Washington Post e che ironizzava molto su Bill Clinton e sulla vita degli americani in generale).

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Zits” nasce nel 1997 da due teste in vacanza (sì, nel senso che i due creatori erano in vacanza) che si sono incontrate all’improvviso e che hanno deciso di fare un fumetto incentrato su un adolescente. Jeremy Duncan va al liceo e ha poca voglia di studiare. Suona la chitarra e vuole diventare una rockstar famosa come i Gingivitis, i suoi eroi musicali (non entrate in un negozio di dischi chiedendo se hanno qualcosa dei Gingivitis: non esistono). Jeremy ha anche un gruppo tutto suo di cui è il frontman, gruppo che cambia nome di continuo (alcuni dei nomi usati sono Chickenfist e Jughead’s Hat ma io voto per Chickenfist). Vive (ovviamente) con i suoi genitori, indossa scarpe troppo grandi, lascia la sua stanza in un perenne disordine e il suo ciuffo biondo è famoso in tutto il mondo.
In “Zits” c’è il mondo visto con gli occhi di un ragazzo qualunque. Vive piccoli grandi problemi che ci hanno coinvolto e che ci coinvolgono ancora. Il rapporto conflittuale con i genitori, la voglia di diventare grandi e al tempo stesso rimanere dei teenager, i primi amori, la ribellione, la rabbia e l’entusiasmo. Uno studio accurato dell’adolescenza e del mondo che circonda il giovane di oggi, mondo che concede ben pochi spazi ai sogni e al Jeremy che è in noi. In “Zits” ci sono io e ci sei tu che ora stai leggendo. Perché Jeremy ci rappresenta e i personaggi che costituiscono il suo piccolo mondo cartaceo, sono i nostri universi.

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Lo stile che Scott e Borgman usano in “Zits” somiglia allo stile che Bill Watterson usa in “Calvin & Hobbes”. Un disegno molto semplice, che suscita simpatia immediata e che non disturba mai con tonalità pastello ben definite. Strisce brevi con ognuna una storia diversa all’interno. Molta ironia e leggerezza, il modo migliore per trattare certe tematiche. Un fumetto in cui si fondono caratteristiche di persone completamente differenti tra di loro, la storia della nostra vita e quella delle persone che incontriamo. Avrete anche voi un amico coperto di piercing che suona la batteria come Pierce o una ragazza che vuole “recuperarvi” come Sara. E una Connie e un Walt dentro casa che si arrabbiano se non rimettere in ordine la stanza e che cercano di farvi capire che molto probabilmente non diventerete mai delle rockstar. 

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Zits” affronta l’attualità a cuor leggero. Jeremy e gli altri ci fanno sorridere. Un fumetto brioso e intelligente. Non potrete fare a meno di voler bene al nostro intraprendente musicista. Per non volergli bene, dovete prima non voler bene a voi stessi.
La giovinezza disegnata. E un omaggio alla musica che su Impatto Sonoro non può mancare.
Lasciatevi coinvolgere dai guai e dalle avventure del nostro amico biondo. 

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