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Tiger! Shit! Tiger! Tiger! – Forever Young

2013 - To Lose La Track
Indie / Shoegaze / Noise

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Tracklist

1. Forever Young
2. Golden Age
3. Twins
4. Whirlwind Weekend
5. Fearless Youth
6. Broken
7. Change
8. Rage
9. Wild Rain
10. The Smell

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Recentemente capita sempre più spesso di scrivere di band e progetti – più o meno noti – nati e cresciuti in Italia che, però, di prettamente italiano hanno ben poco. E non ci si riferisce solo alla lingua del cantato (probabilmente l’italica favella non è sempre un limite, anzi). Dopotutto, nell’ambito discografico è proprio il trend “reazionario” ad essere fisiologicamente la risposta alla tradizione musicale mainstream che, nell’esempio specifico di quella Made in Italy, parliamoci chiaro, sta alla produzione sonora così come il Carosello stava all’ambito pubblicitario mondiale quasi 50 anni fa.
Insomma: tutto ciò è assolutamente normale quando non si suona pop per la massa, sciorinando banalità da sole, cuore, amore.

Ce ne ricordiamo ancora una volta con Forever Young, uno di quei dischi che il 2013 ci ha regalato sul suo finire proprio per poterlo ascoltare con attenzione nel corso del prossimo anno. Perchè? I Tiger! Shit! Tiger! Tiger! sono un altro buon esempio di come l’ambito indipendente italiano brulichi di vita anche discostandosi, ad esempio, dallo stereotipo poetico-cantautorale che tanto va di moda ultimamente insieme al “ci piace in quanto rebel”. E il rapporto qualità/stile/ispirazioni – che già si mostrava abbastanza bilanciato nei loro lavori iniziali – viene limato, perfezionato, reso più adulto probabilmente anche grazie alla consapevolezza che dal vivo si può rendere meglio e si è decisamente più veri, sporchi e umani che su un supporto sonoro preparato ad hoc in studio. E se il ritorno al lo-fi non sempre aiuta sembrando solo un’inutile vanto, stavolta il discorso sembra diverso.
Non c’è dubbio che registrare un intero album in presa diretta potrebbe benissimo essere un esperimento non riuscito. “Live suonano uguali o il sound non è poi così veritiero?” è solo una delle impressioni che gli ascoltatori alla ricerca del pelo nell’uovo cercherebbero di farsi.
I TSTT, però, si danno ugualmente al live recording e portano a termine il disco in barba al rischio sopracitato sfoderando 10 tracce – alcune delle quali di abbondante durata come Golden Age e Broke che sfiorano quasi i 7 minuti – dai riverberi larghissimi e dal flair da schiaffi in faccia. Title track in apertura ed è tutto un susseguirsi di batteria e coordinazione tra gli strumenti, voce inclusa, che continua per tutti i successivi 40 minuti. Non lasciatevi però intimidire: non ci troviamo davanti a un disco di postpunk arrabbiato col mondo o di noise aggressivo per pochi amatori, quanto ad un lavoro che si barcamena tra le atmosfere più accessibili dello shoegaze (Twins) e l’indiepop ballabile nei club (The Smell).

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=yUNkR2-monc[/youtube]

Accessibilità è la parola d’ordine e l’aria da bootleg che Forever Young si tira dietro è ben azzeccata e accresce la curiosità di rivedere questo power trio di Foligno in azione come se l’album fosse tornato ad essere quello che sarebbe dovuto essere in origine: l’anteprima di come le cose vanno su un palco.

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