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James Reindeer – Field Reports From The Desert Lands

2013 - Mism Records
hip-hop/noise/sperimentale

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Spoken estremo, zero musica, zero metrica e solamente il crepitio di un fuoco in sottofondo ad accompagnare le parole di James Reindeer, avvolgenti, ipnotiche, calde, intime.

In una società piena di sapori, parole, immagini, suoni, odori diventa sempre più vitale l’esigenza di disegnarsi propri spazi, invalicabili per chicchessia e nei quali restare soli con se stessi accompagnati unicamente da un libro, un pensiero, un’immagine. Oppure da un disco come questo “Fields reports from the desert lands”, talmente minimale da rimbombare più di qualsiasi altra cosa potenzialmente ascoltabile ed assolutamente perfetto per ripulire e disinfettare timpani, cervello, anima.
6 atti, 6 storie che parlano di Medio Oriente, di rituali antichi, di tradizioni, di passato, di distacco dalla realtà, mentale ma anche fisico, dispersi nel deserto ed abbracciati dal buio notturno e da un immenso cielo stellato, come pure rannicchiati al 6° piano di una scala antincendi avvolti da una coltre gialla d’inquinamento e con sotto la città, viva, vorticosa, rumorosa, esagerata.

“Fields reports from the desert lands” è poesia pura, analogica, in bianco e nero, così lenta e fuori tempo rispetto a tutto ciò che ci circonda da apparire rivoluzionaria, estremista, anarchica, necessaria.
That nothing is true; everything is permitted…

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