Impatto Sonoro
Menu

Smetto Quando Voglio, di Sydney Sibilia


Scheda

Titolo originale: id
Regia: Sydney Sibilia
Soggetto e sceneggiatura: Sydney Sibilia, Valerio Attanasio, Andrea Garello
Fotografia: Vladan Radovic
Suono: Angelo Bonanni
Musica: Andrea Farri
Montaggio: Gianni Vezzosi
Nazione: Italia
Anno: 2013
Genere: Commedia
Durata: 100’
Cast: Edoardo Leo, Valeria Solarino, Libero De rienzo, Lorenzo Lavia, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti, Stefano Fresi, Neri Marcorè.
Uscita: 06 febbraio 2014
Produzione: Fandango, Ascent Film
Distribuzione: 01 Distribution
Voto: 8

Pietro è un ricercatore universitario al quale non hanno rinnovato il contratto di dottorato, dovendo mantenersi e essendo senza lavoro, decide di sfruttare le proprie conoscenze da neurobiologo per sintetizzare un nuovo tipo di droga capace per purezza e effetti di spazzare via qualunque possibile concorrente; una droga al tempo stesso assolutamente legale perché non ancora censita fra le molecole vietate dal ministero della salute. Per poter portare a compimento il proprio piano Pietro decide di avvalersi dell’aiuto di sei suoi ex compagni di università, tutti in situazioni lavorative altrettanto precarie.

Se “Breaking Bad” incontra “I soliti ignoti” con l’aggiunta di una manciata di “Romanzo criminale” e di una crisi difficile da combattere perfino al cinema, il risultato finale è una pellicola che è riuscita ancor prima di arrivare in sala a far parlare di sé e a lanciare nell’empireo il giovane regista Sydney Sibilia; nome “Made in USA” ma salernitano sino al midollo e che con il cinema, a soli 32 anni, può ben dire di avere un conto aperto; un conto per il quale ci vorrà molto tempo prima di poterlo estinguere.
La pellicola, nata da un idea dello stesso Sibilia, uno per cui il termine “si è fatto da solo” pare coniato su misura, deve la sua esistenza anche alla tenacia dei cosceneggiatori: Attanasio e Garello, con i quali lo stesso Sibilia collabora da tempo. Il film riesce alla fine a rappresentare alla perfezione un mix vincente di umorismo unito a cinema del genere thriller; capace di far virare un tema delicato come lo spaccio di stupefacenti verso una chiave di lettura comica ma non per questo meno efficace. Riuscendo a narrare attraverso un’analessi iniziale, come ci si possa trovare a vivere in uno stato d’indigenza e per questo si possa essere costretti a ricorrere a espedienti ingegnosi e illegali per uscire da una crisi che non accenna a placare le proprie fauci. Completa una pellicola vincente, una sceneggiatura che non incappa mai in pause e che riesce a mantenere sempre alto il livello di attenzione del pubblico; un cast stellare, capace di calarsi nei rispettivi ruoli con perfetta maestria: dal capo della banda, impersonato da Edoardo Leo, sino a Libero De Rienzo, nel ruolo di un esperto di economia, passando per l’antropologo Pietro Sermonti, l’archeologo Paolo Calabresi e i due Latinisti Lorenzo Lavia e Valerio Aprea, per terminare con il capo dello spaccio della capitale impersonato da Neri Marcorè, nel ruolo, inusuale per lui, di cattivo non troppo sui generis.

Un film che alla fine saprà ridare respiro alla commedia all’italiana e che ci auguriamo sappia donarci un nuovo giovane regista capace di replicare questo primo “felice caso” anche in altre future occasioni.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=seEhOShK0cc[/youtube]

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni Cinematografiche