A distanza di tre anni dal debut album The Lemon LP, gli Hot Head Show tornano con un nuovo esperimento pazzo che se ne frega completamente dei canoni musicali e prende a calci la noia.
Alle redini del trio londinese c’è Jordan Copeland (sì, figlio di quel Stewart Copeland dei Police) che ha voluto aggiungersi a quella ricerca scientifica musicale che in molti stanno cercando di portare avanti: cercare nuove sonorità, rompere le righe e fondere più generi insieme in modo tale da tirar fuori qualcosa di innovativo. Copeland Jr e soci hanno optato quindi per un frullato di funk, crossover e art-rock con guizzi free-jazz qua e là. Variabili imprevedibili, improvvisi cambi di marcia da una traccia all’altra o all’interno della traccia stessa. Perfect è lunatico, passa da momenti distesi a momenti di rabbia accesa e ad attimi intensi di euforia come se niente fosse. La musica degli Hot Head Show è schizofrenica e anche un po’ acida con forti influenze zappiane. Cambierete umore ogni cinque secondi circa.
Vi dico la verità: Perfect non è così perfetto, The Lemon LP era ad un livello superiore e il gruppo sembra già essersi dato una calmata con questo secondo album. Ma si tratta comunque di un album che va ascoltato: è sempre qualcosa di fresco e nuovo e musicalmente molto valido. L’impronta delle “teste calde” è un po’ sbiadita, ma non è stata cancellata. Non vi annoierete.