Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Have A Nice Life – The Unnatural World

2014 - Enemies List
goth/rock/shoegaze

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Guggenheim Wax Museum
2. Defenestration Song
3. Burial Society
4. Music Will Untune the Sky
5. Cropsey
6. Unholy Life
7. Dan and Tim, Reunited by Fate
Emptiness Will Eat the Witch

Web

Sito Ufficiale
Facebook

In un periodo come questo, in cui vediamo tornare prepotentemente alla luce i suoni dello shoegaze inglese, come testimoniano le reunion di gruppi storici del genere come Slowdive, My Bloody Valentine e Loop, ecco arrivare con un tempismo perfetto il nuovo lavoro degli Have a Nice Life, a ricordarci che spesso una chitarra, tanti riverberi, delay e suadenti melodie non bastano per creare emozioni.

Dopo un silenzio di quasi sei anni, il duo americano dà finalmente un seguito a quel “Deathconsiousness” che tanto aveva fatto parlare di se per la sua perfetta mistura di umori industriali e tristi melodie in un mix che legava Joy Division, Swans, shoegaze e ambient.
Con questo “The Unnatural World” il sound si evolve e diventa più compatto, senza perdere nulla delle caratteristiche che resero grande il precendente lavoro.
I lunghi corridoi sonori fatti di echi e riverberi spettrali in cui si perde l’ascoltatore sono ancora una delle caratteristiche principali, come testimoniato dall’iniziale “Guggenheim Wax Museum”, brano dall’andamento rallentato che mescola scorie corrosive e melodie a metà tra il dream-pop e il folk dei Giles Corey, dalla rarefatta “Music Will Untune The Sky” o dalla conclusiva “Emptiness Will Eat The Witch”, sospesa tra chitarre appena accennate, tappeti ambient e cori di voci lontane.
“Defenestration Song”, con il suo post-punk decostruito e inacidito, rende palese il fatto che i Joy Division siano parte integrante del DNA degli Have A Nice Life, così come è evidente l’influenza dei Nine Inch Nails più elettronici nella successiva “Burial Society”, o degli Swans più metropolitani nei tre minuti scarsi di “Unholy Life”.
Con “Cropsey”, ennesima prova della capacità di Barrett nello scrivere melodie vocali uniche ed emozionanti, il rumore bianco si distrugge e si ricostruisce per diventare forma canzone in un crescendo infinito rappresentando uno dei brani più belli dell’intera discografia del gruppo americano.
In “Dan and Tim, Reunited By Fate”, uno degli episodi migliori, spettri post-punk si tramutano lentamente in placidi oceani di noise-ambient che si mescolano a timide ma efficaci intenzioni post-rock.

Aiutato da una produzione cupa e claustrofobica ma che esalta alla perfezione ogni sfaccettatura del sound, questo “The Unnatural World” ci riconsegna gli Have a Nice Life come uno dei progetti più originali degli ultimi anni, capaci di rendere personale ed inimitabile il sound che fu di altri.
Tralasciamo per una volta etichette musicali che lasciano il tempo che trovano e iniziamo a parlare di musica che ti entra dentro e ti devasta.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=FqHTa561Ua0[/youtube]

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni