Già dal titolo dell’album si capisce che è lei, solo lei, onegirlband. Una potenza poco comune, spesso sporca ma pura come solo la musica può essere. Una cassa dritta che passa dall’inizio alla fine e mette in fila tutti e tutto, una chitarra riverberata e vibrante, una voce che rimane pulita me tremendamente fisica.
Da sola sempre (quasi, con un paio di aiutini), quando picchia in Walk Away, quando trasporta in basso in Sick, quando spegne tutto e chiude gli occhi con l’ansia in Boogie Man, quando balla in Devil e ammalia lui e non solo, quando prende in mano il sitar.
L’atmosfera è quasi sempre cupa, l’allegria la lasciamo a chi non ha la forza di trascinarsi nel buio profondo; undici pezzi per un lavoro di una maestria ammirevole, con suoni imperfetti solo quando glielo si chiede, poche cose fuori posto e una capacità di legare e catturare difficile da comprendere se non la si prova. C’è chi l’ha definita “carnale” e non c’è andato per niente lontano, sveglia nell’orecchio appetiti difficili da saziare senza lo sfondo di impurità che i ritmi d’oltreoceano regalano.
E poi, per dire: Elli de Mon è veneta, TonyLaMuerte è veneto. La speranza di uno scontro a chitarre aperte è alta.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=S1WfulQRL3A[/youtube]