Il terzo album di Dario Brunori, in arte Brunori Sas, esce a tre anni di distanza dal precedente Vol. II – Poveri Cristi.
Questo terzo volume s’intitola Il cammino di Santiago in taxi ed è stato registrato in un convento di Belmonte Calabro in provincia di Cosenza.
Non penso ci siano dubbi se affermiamo che Dario Brunori, Dente e Vasco Brondi, siano la nuova generazione di cantautori italiani, e che nel bene e nel male uniscano e dividano l’audience. Nello specifico Brunori, per le sonorità, il timbro di voce e i testi si avvicina a De Gregori.
Questo terzo album rappresenta il passaggio a un’analisi della vita più misurata e matura da parte del cantautore, che dimostra una sensibilità non riscontrabile negli altri suoi colleghi. Uno dei temi principali del disco è la solitudine, che possiamo ritrovare in canzoni come Arrivederci tristezza (“scusami ancora mio cuore se ho fatto l’amore anche senza di te”) o in Kurt Cobain (“come ci si sente a stare sopra un piedistallo e a non cadere?”). Solitudine unita a una malinconia a tratti amara.
Per quanto riguarda la sonorità, si vede e soprattutto si sente, l’appoggio di una band che accompagna la chitarra acustica di Brunori. Ecco, quindi, che troviamo la batteria e per la prima volta i synth, che danno colore ad alcune tracce.
Analizzando nello specifico le undici canzoni che compongono il disco, Arrivederci tristezza è un dialogo tra lui e il suo cervello. Le quattro volte stila i vari step sufficienti a costruire un’esistenza: finire le elementari, la maturità, il lavoro, la moglie, la famiglia e la pensione. Maddalena e madonna è un’ipotetica seconda puntata di Guardia ‘82: gioca sul nascondersi in un passato anni ’60, dove si dipinge quest’amore durato un attimo. La vigilia di Natale è il rimpianto dei figli e la voglia di scappare anche se, poi, si rimane fermi. Nessuno è una ballata in cui Brunori si svela narciso e con un’autostima davvero nulla. In Mambo reazionario i falsi idoli cedono il posto alle velleità contemporanee. La doppia Il santo morto/Il manto corto, dai ritmi funk sopra le righe, accompagna un testo quasi demenziale. Sol come sono sol e Pornoromanzo funzionano molto bene dal punto di vista musicale.
Concludiamo dicendo che Il cammino di Santiago in taxi è un album piacevole, dove Brunori ha lavorato molto sul piano musicale. Personalmente ho apprezzato di più i precedenti lavori, ma anche questo offre spunti interessanti e mantiene Brunori in una posizione di rilievo nel cantautorato italiano.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=GDB2GIi_Yzw[/youtube]