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Interviste

Intervista ai KUTSO

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KuTso sono rock band romana vincitori di diversi concorsi per artisti emergenti, tra cui Martelive ed Edison Change the music. Sono impegnati da oltre un anno in un tour senza sosta, denominato “Perpetuo Tour” che nel 2013 ha collezionato ben 80 date e che sta proseguendo in questo 2014. Li abbiamo incontrati per un’intervista sul loro momento attuale e sui progetti futuri, tra cui il secondo album.

Da oltre un anno in giro per l’Italia con il Perpetuo Tour, qual è il vostro giudizio a riguardo? Soddisfatti? Vi aspettavate questo successo?
Stiamo suonando molto, ma non abbastanza, dobbiamo crescere ancora, sia per quanto riguarda i nostri cachet, che per il prestigio dei posti in cui suoniamo. Vogliamo il rispetto e l’attenzione di tutti, anche i più scettici e snob. Il nostro obbietivo per ora è arrivare ad avere il consenso che hanno band come Teatro Degli Orrori, Bud Spencer Blues Explosion, Nobraino e Fast Animals And Slow Kids. Dopo cercheremo di raggiungere Laura Pausini ed Eros Ramazzotti.

Caparezza diceva: “Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un’artista”. Visto che siete impegnati nella realizzazione del nuovo disco, lo confermate?
Non sentiamo alcuna pressione anche perché “Decadendo…” è stato un buon esordio, ma non ha creato il clamore mediatico che avremmo voluto. Purtroppo, nonostante già da un paio d’anni il nostro progetto sia più che avviato e abbia un ottimo riscontro di pubblico dovunque abbiamo messo piede, per molto tempo, a parte rare eccezioni, non abbiamo avuto alcun appoggio da parte della stampa specializzata. Con il prossimo disco, di cui in questi giorni stiamo registrando le chitarre, vogliamo inasprire e ingigantire il nostro suono. Vogliamo distruggere i timpani degli ascoltatori.

Per quando è prevista l’uscita dell’album? Conoscendo la vostra dimensione nei live, presumo ci sarà un successivo tour?
L’album dovrebbe uscire nel prossimo autunno, salvo complicazioni o colpi di scena all’italiana. Il nostro tour non si ferma mai; anche adesso che siamo in studio, intervalliamo le sessioni di registrazione con concerti in tutta Italia. Quindi, a disco uscito, proseguiremo semplicemente il tour che già stiamo intraprendendo da tre anni.

Dopo vari premi vinti, le oltre 80 date del tour, un album realizzato e un secondo in cantiere, vi sentite più maturi dal punto di vista musicale e testuale?
Più maturi non saprei, perché in fondo diciamo sempre le stesse cose e abbiamo superato da tempo l’età dello sviluppo, ora la parabola è diventata discendente e più che di maturità si comincia a parlare di vecchiaia. Sicuramente siamo più coesi ed affiatati di prima, tutti e quattro protesi verso un unico obiettivo che è la conquista dell’Universo.

Fate parte della scena rock indipendente italiana che offre cantautori e gruppi di notevole bravura. Il vostro rock ironico, può essere l’arma vincente, per distinguervi dagli altri?
Non lo so, questo è il modo che abbiamo di affrontare la vita: autoflagellarci, fare facce strane, parlare della morte, ridere un po’, piangere altrettanto e lanciarci senza esitazione verso il nulla.

Per il futuro avete altri progetti?
La conquista dell’Universo mi pare già abbastanza.

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