Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Be Forest – Earthbeat

2014 - We Were Never Being Boring
darkwave/dream-pop/shoegaze

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Totem
2. Captured Heart
3. Lost Boy
4. Ghost Dance
5. Airwaves
6. Totem II
7. Colours
8. Sparkle
9. Hideway

Web

Sito Ufficiale
Facebook

Ultimamente dalle Marche arrivano solo buone notizie. Sopratutto arriva buona musica. Stavolta è Pesaro la città al centro dell’attenzione e la band si chiama Be Forest, che dopo l’esordio nel 2009 si ripresenta sulla scena con il nuovissimo “Earthbeat”.

Dai primissimi ascolti si riesce a percepire immediatamente il sorprendente potenziale del trio nostrano, ricco di influenze provenienti dalla Manica, da un Nord Europa decisamente sognante e affascinante. Ancora una volta siamo di fronte all’ennesimo celarsi nell’ombra di spropositati talenti, gente davvero che potrebbe avere una caratura internazionale ed essere l’orgoglio musicale del nostro Paese. Putroppo, come sempre, lontano dagli occhi e dalle orecchie di coloro che credono di essere ai vertici del mestiere.
Ma parliamo di “Earthbeat”. A me sono sempre piaciuti i dischi notturni, sopratutto quelli che riescono a cullarti tenendoti lontano dalle braccia di Morfeo per abbracciarti con le note, i rumori, le melodie, i suoni del profondo. Qui ci sono tutti i suoni della natura: gli alberi, i fiumi, i sassi, gli animali, ma sopratutto c’è il suono degli uomini. Sono nove tracce partorite con l’anima, un mix estasiante di Dreampop, Darkwave, a tratti Post – Punk, che si aggrovigliano intorno alla mente e al corpo, in armonia con il mondo. Da “Captured Heart”, passando per la fluidità sconcertante di “Lone Boy”, si inizia a percepire quel mondo che a tratti appare lontanissimo, invece più vicino a noi di quanto possiamo credere. La bellezza di “Ghost Dance” è commovente, disarmante, uno spettacolo di suoni e ritmi, di battiti cardiaci e molecole che si distendono al soffiare del vento e dei flauti. A metà disco non capisco più in quale spazio del cosmo mi trovi, sono totalmente aspirato dalle voci delle ragazze, dalla chitarra che sembra un coltello che fa il solletico al cuore e alla mente.

“Colours”, “Sparkle” e la splendida coda affidata ad “Hideway”, mi hanno fatto abbandonare definitivamente la mia pelle, riesco persino a sentire gli odori di questo disco stupendo, mentre ci accingiamo tutti ad abbandonare questo triste inverno e ci apprestiamo a vivere una nuovissima primavera.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=xRN4InlLPRY[/youtube]

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni