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Allan Glass – Magikarp

2014 - Nova Feedback Records
rock/punk/psych/shoegaze

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Tracklist

1. La Tua
2. È Difficile
3. Palloncini E Pavoni
4. Betulle
5. L'Estate Non Conta Pt. I
6. L'Estate Non Conta Pt. II
7. Plastic Bubble In The Mystic Place
8. Nell'Ora Della Nostra Morte

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Già chiami il tuo disco come un Pokémon. Ma non Pikachu o quel cazzo di drago rosso pazzesco che incendia tutto e tutti, bensì “Magikarp”, allora ok. Chi cazzo lo usava? Giusto è dar lui un significato in questa vita di anime sprecate. Gli Allan Glass, che poi sono in due anche se non si direbbe, poiché il suono è davvero saturo e debilitante, fanno rumore a palate, insomma.

Ok, inizialmente forse l’uso dell’italiano mi ha in qualche modo disturbato, ma è una tara mia. Prendete “É difficile”, le cui chitarre abrasive e le ritmiche paranoiche fanno male, spezzata in mezzo da una frase come “se ti annego che fai?” che detta in inglese non avrebbe dato lo stesso colpo, e che fa esplodere una mina shoegaze sporco e allucinante. Mica bestemmierò se mi vengono in mente i vecchi Weezer mentre ascolto la “zuccherosa” “pop”-punkitudine di “Palloncini e pavoni” che affianca riff taglienti ad un senso di spensieratezza illusorio, che infatti si spacca la faccia sulla feroce “Betulle”, dalle grida devastate che camminano su lamette a sei corde, figlia tanto degli Husker Dü quanto dei Minutemen. I synth fanno da collante alle parti in causa, non invadono ma stazionano al di sopra del tutto, dando all’impianto rock quella spinta psych che intreccia le sinapsi. Se la prima parte di “L’estate non conta” non mi dice nulla fino all’arrivo del mastodonte noise finale, la seconda parte mi ipnotizza sin dall’inizio coi suoi intrecci di chitarra post-rock sporcato di fango e rumore su di un ritmo trip-hoppeggiante in un crescendo di fastidio e piacere. Come meglio chiudere un disco se non con un pezzo che sa di quell’industrial tedesco degli anni che furono, irto di disturbanti schegge di metallo che si squagliano su drum machines pulsanti che nascondono textures melodiche e sintetiche che sanno di cosmo in espansione.

“Magikarp” è un pokémon di tipo acqua che ben presto diventa mercurio. I suoi attacchi noise-shoegaze fanno danni ben superiori di quel che si creda.

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