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The Gluts – Warsaw

2014 - Autoproduzione
punk/noise

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Tracklist

1. Rag Doll
2. Please Be Patient with your Dad
3. The Thing
4. Iceman
5. Bad Man
6. Don’t Tease me Please
7. Enemies
8. Vietnam
9. Don’t Believe in Fairy Tales

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C’è un fondo di distorsione che non abbandona mai. Tutto ci passa, prima o poi, per fare compagnia ad un basso che non arriva mai pulito alle orecchie.

Chitarre dedite ai virtuosismi che sostengono la struttura dei pezzi creando uno sfondo a volte orecchiabile e a volte comprensibilmente caotico, una voce urlata o cadenzata le cui parole vengono spesso distorte per essere rese lunghe o risonanti, una batteria che sembra adattarsi e farsi trascinare ovunque, a patto di essere alla guida. L’atmosfera è cupa, difficile definire un inizio e una fine delle sensazioni, ci sono moltissimi suoni che potrebbero risultare fastidiosi all’orecchio e che scandiscono il passare del tempo, danno punti di riferimento, riprendono il filo e l’attenzione.
Le melodie sono in sottofondo, nascoste da quest’alone scuro, ma la loro presenza è sempre lampante. Così come i rimandi a tanta cultura musicale tante cose sembrano essere nascoste in bella vista per essere trovate senza fatica, mescolate nel tutto eppure ben distinte mentre spiccano dal caos.

Tutto è suonato a dovere, un’opera che potrebbe appassionare gli amanti del genere, che traccia un viaggio difficilmente abbandonabile per chi è riuscito a coglierne il filo; chi non riesce a prendere l’onda giusta e a cavalcarla a dovere potrebbe invece soffrire per la mancanza di cambi secchi di direzione, ma a quel punto l’unica soluzione è ricominciare: o si capisce dove ci stanno portando o è inutile perdersi con loro.

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