Dopo aver parlato degli Young Fathers e poiché impattosonoro.it è una webzine al passo, ma che dico al passo, al passissimo con i tempi moderni, non possiamo esimerci dal trattare anche l’omologo femminile, alias The Young Mothers… Che per la verità è una sorta di impresa individuale capitanata dal novegese Ingebrigt Håker Flaten (vedi The Thing) e che vede coinvolti vari personaggi tutti ometti e dunque in culo alle quote rose e a tutti quelli che si riempiono la bocca di simili cazzate, soprattutto in anni come questi!
Detto ciò, passiamo alla sostanza: Fathers e Mothers si assomigliano solamente in una cosa, ossia il notevole livello della proposta, più digitali e prospettici i babbi/papà, decisamente più analogiche e vintage le mammine – anche se l’elettronica non manca – grazie al loro miscuglio di (free) jazz, funky, soul, crossover, improvvisazioni, atmosfere cinematografiche alla Kill Bill, lunghe parti strumentali di tanto in tanto frammentate da rime hip hop e grida e che vedono miscelarsi alla perfezione eleganza & stile con fotta & passione.
7 tracce 7 gioellini da ascoltare, riascoltare, promuovere, diffondere, conservare. In particolare segnalerei “The ‘Wood” e “Wells, the original”, ma siccome non voglio sottovalutare né sminuire gli altri pezzi, dimenticate quello che ho appena scritto e sentitevi questo “A Mothers Work Is Never Done” per intero e tutto d’un fiato.
Buon cazzo di ascolto!