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Gigolò Per Caso, di John Turturro


Scheda

Titolo originale: Fading Gigolo
Regia, soggetto e sceneggiatura: John Turturro
Fotografia: Marco Pontecorvo
Montaggio: Simona Paggi
Musica: Bill Maswell, Abrahm Laboriel
Nazione: USA – 2013
Genere: commedia
Durata: 98’
Cast: John Turturro, Woody Allen, Sharon Stone, Vanessa Paradis, Sofia Vergara, Live Shreiber
Uscita: 17 aprile 2014
Produzione: Antidote Films
Distribuzione: Lucky Red
Voto: 5 ½

Murray, un ex libraio che ha dovuto chiudere la sua attività nel cuore di Brooklyn, propone al suo amico Fioravante di trasformarsi in un gigolò part-time, attività da affiancare a quella di fioraio. Tutto procede alla perfezione sino a quando Murray non proporrà a Fioravante di incontrare Avigal, una vedova ebrea e ortodossa della quale si innamorerà.

Prendi Brooklyn, il terzo agglomerato più popoloso degli USA, aggiungici il quartiere di Williamsburg, a forte concentrazione ebraica, mixa il tutto con Woody Allen e il gioco è quasi fatto. John Turturro si permette di mimetizzare una sua pellicola in un prodotto ‘Alleniano’ grazie anche alla splendida fotografia di Marco Pontecorvo, aggiungendovi una storia di chiara matrice shakespeariana, per via dell’impossibilità di convivenza fra una donna ligia alla visione ebraico ortodossa e un uomo che ebreo non lo è. Woody Allen completa una pellicola fatta di solitudine urbana, rappresentata da donne che desiderano rapporti fugaci e senza troppe implicazioni morali; da un uomo che ha preferito scegliere di vivere in solitudine a una donna che è attorniata da molti figli e da una visione molto ortodossa, rappresentata dalla comunità ebraica nella quale ha deciso di proseguire a vivere. Allen alla fine aggiunge alla pellicola un tocco di slapstick, di humour in chiave Yiddish, sfruttando le proprie origini e permettendosi quindi di poter scherzare su argomenti molto cari alla comunità ebraica.

Il film però rimane un ibrido, girato stilisticamente in maniera perfettamente minimalista, ma che non trova una completa e perfetta chiave di lettura; in bilico perenne fra serietà e divertimento, dove la capacità di Murray nel persuadere Fioravante è molto veloce, circoscritta ai primi minuti di pellicola, come del resto altrettanto veloce è la risposta affermativa dello stesso Fioravante. Un film che avrebbe potuto quindi osare molto di più, se solo avesse saputo soffermarsi maggiormente sugli aspetti umani della narrazione senza fare il verso ai film dello stesso Allen, ancora in una forma splendida capace di restituire agli spettatori una serie d’indimenticabili battute al vetriolo.

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