Inconsueto e sempre affascinante, la nuova produzione di Pat Metheny (electric guitar, acoustic, synth) si affaccia su terreni particolarmente creativi.
Prossimo ai 60anni, con una incredibile carriera alle sue spalle e una sterminata discografia zeppa di gioielli incontaminati, Metheny è il personaggio musicale per eccellenza degli ultimi 30anni. Innovativo, sorprendente è riuscito nel corso degli anni a portare (o spostare) il pubblico giovane nei meandri colti del jazz. L’ultimo suo album (Kin) è una perfetta simbiosi musicale, un piatto pieno di gusti intellettuali e gradevoli, trasversali e satinati. Le chiare aperture primaverili di On Day One, la direzione “totale” di We Go On e KQU, l’elettronica modale, il jazz moderno di Sign of the Season. Con la caparbietà di creare continuamente nuovi suoni e nuove melodie (Born) allargando confini a dismisura.
Da segnalare la nuova line up che lo accompagna da due anni a questa parte (Chris Potter, Antonio Sanchez, Ben Williams e il nuovo arrivato alle tastiere e alle percussioni, Giulio Carmassi) coerenti con il suo suono e le sue impennate improvvise.
Un quadro dadaista ricco di colori e sfumature cool che ben rappresentano le innovazioni sonore di questo terzo millennio. Grande musica e grande jazz per un pubblico mai distratto da proposte zuccherose!
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