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Caparezza – Museica

2014 - Universal
hip-hop/rock

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Tracklist

1. Canzone all’Entrata
2. Avrai Ragione Tu (ritratto)
3. Mica Van Gogh
4. Non Me lo Posso Permettere
5. Figli d’Arte
6. Comunque Dada
7. Giotto Beat
8. Cover
9. China Town
10. Canzone a Metà
11. Teste di Modì
12. Argenti Vive
13. Compro Horror
14. Kitaro
15. Troppo Politico
16. Sfogati
17. Fai da Tela (feat Diego Perrone)
18. È Tardi (feat Michael Franti)
19. Canzone all’Uscita

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Un disco spronato dall’arte, che vi si lega con un filo tanto doppio da poter giustificare come l’ispirazione per ogni singolo pezzo venga proprio da un’opera particolare. Un disco di conferme, senza novità imprevedibili se non la scansione di generi musicali distinti, che non può che convalidare Caparezza come una (ormai) solidità in movimento nel panorama italiano: curatissimo, sia voce che musica sono l’evidente risultato di un lavoro immenso, salpa dall’hip-hop (del quale mantiene spesso solo le rime, tralasciandone senza lacrime i ritmi) per approdare ad una ricerca musicale completa.

I testi sono, come da miglior tradizione, studiatissimi, attentissimi, zeppi di citazioni più o meno oscure (come sempre, anche all’ennesimo riascolto capiterà di cogliere un rimando a qualcosa che si era fin lì ignorato) che potrebbero prendere un esempio in Cover: dare fondo alle proprie abilità su Google Immagini è uno dei modi per seguire il cantato (l’altro, per dovere di cronaca, è avere una cultura musicale vastissima, ma è mediamente in disuso). Ma è davvero solo un esempio, difficile immaginare quanto lavoro ci sia dietro la pubblicazione di diciannove pezzi colmi di rimandi alla cultura più o meno popolare, che citano e prendono in prestito immaginari vasti e improbabilmente riconciliabili.
Difficile trovare un brano che la spunti sugli altri, qualcosa da consigliare; l’intero disco è un percorso, che comincia con la coda di un museo e si conclude all’uscita di esso passando per un’infinità di temi, atmosfere, generi e rimandi. Qualcosa da ascoltare con un’attenzione particolare, che potrebbe non colpire al primo giro (come facevano spesso sue canzoni in passato, di solito peraltro le più travisate dal pubblico medio) ma che se ascoltato con persistenza si rivelerà in tutta la sua precisa bellezza.

Se poi si parte col solito pregiudizio verso Caparezza va bene, meglio non partire nemmeno, non serve granché.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=umUmQgkgFT8[/youtube]

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