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Le Città Invivibili – Le Città Invivibili

2014 - Autoproduzione
rock/alternative/noise

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Tracklist

1. Canzone Del Suicida
2. Finestre
3. Specchio
4. I Colori Del Frigido
5. Le Città Invivibili
6. Tempi Arresi

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Atmosfere urbane, una passeggiata non molto tranquilla in qualche sobborgo di qualche grande città, muri coperti da graffiti e cemento armato: è questo lo scenario underground evocato dall’EP de Le Città Invivibili. Un disco dal sapore amaro fatto con l’acciaio.

Il gruppo di Salerno ha scelto sonorità grezze, ruvide e rabbiose. In questo EP c’è la furia di chi non si accontenta di ciò che lo circonda e di chi cerca a tutti i costi di poter cambiare tutto. La città soffoca ed esplode sotto i colpi bruschi della chitarra. “Le Città Invivibili EP” è una rivoluzione civile, una guerriglia breve ma intensa che dura una mezz’ora circa. Ma quella mezz’ora sarà cruenta e sanguinaria al punto giusto. A metà tra rock e noise, il duo mette subito in chiaro le cose con la “Canzone del Suicida”, aspra, martellante e lunatica con la voce viscerale di Pasquale de Rosa che rende il tutto ancora più distorto. Il disco procede con “Finestre”, pesante, cupa e sporca con sporadici momenti di psichedelia. La guerra si prende poi una pausa con “Canzone dello Specchio”, più rilassata e morbida rispetto al resto dell’EP, una specie di ballata acerba che porta un po’ di luce e una leggera serenità prima di ricominciare il bombardamento. Una certa tranquillità viene ripresa da “I Colori del Frigido”, per poi scoppiare verso la fine del brano in una tempesta elettrica in cui chitarra e batteria danno il meglio di sé, picchiando duro e diventando sempre più cattivi e caotici. Particolarmente degna di nota è la title track, pezzo strumentale in climax in cui gli strumenti giocano a rincorrersi per poi combattere l’uno contro l’altro, dando il via ad un vivo scontro all’ultima nota. Il disco si chiude con “Tempi Arresi”, un brano sperimentale, irregolare e grinzoso che conclude in bellezza questa gita in questa ipotetica (ma reale) città opprimente.

Le Città Invivibili raccontano la vita di un cittadino qualunque all’interno di un ambiente dispersivo ed asfissiante in cui non è completamente libero. Il gruppo accompagna questo individuo alla ricerca della propria libertà personale, svegliando la sua coscienza con un po’ di noise contaminato e con uno stile crudo e diretto, crepitante elettricità. La battaglia di ogni giorno messa in musica.

“Le città invisibili sono un sogno che nasce dal cuore delle città invivibili.”

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