Il folle gruppo romano è tornato per dare a tutti quanti mazzate a suon di jazzcore. Non siate abitudinari e lasciatevi andare ad un po’ di sano caos musicale.
Jazz, rock, punk, noise: gli Squartet non si fanno di certo mancare niente. Variazioni continue e cambi di marcia improvvisi sono all’ordine del giorno, facendoci smarrire e divertire tantissimo. Al di là di qualsiasi definizione, “Adplicatio Minima” è la stravaganza spiegata con le note e con gli accordi. Il trio ha aperto il vaso di Pandora e ne è uscito un disordine completamente travolgente. Spaziando dal free jazz all’art rock, il disco è un vero proprio tripudio di fantasia. Dalla martellante discordanza completa di “Spastic” alla versatile pazzia di “Effetto personale”, dalla disarmonica, agguerrita e coinvolgente “Broshov” alla eccentrica e bizzarra “Nothing Yet”, questo nuovo lavoro degli Squartet colpisce a fondo. Una sorta di suite progressive che toglie il fiato dall’inizio fino alla fine e che non stanca mai, sempre pronta a sorprenderci. A tratti acido, a tratti virtuoso, in “Adplicatio Minima” il talento e l’inventiva di questi tre musicisti si mostrano alla perfezione, incrociando elementi diversi e riuscendo bene nel risultato, trovando uno stile che va oltre i canoni convenzionali.
“Quando non sai cos’è, allora è jazzcore”. Forse.