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Unalei – A Sua Immagine

2014 -
post-rock/shoegaze

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Un dolce carillon. Il celebre “Per Elisa” di Beethoven. Che per questa occasione cambia donna e diventa “Per Teresa”. Ci accoglie così, teneramente a malinconicamente, il disco degli Unalei. Un’apertura sognante venata di una tiepida tristezza.

Ed è appunto quest’atmosfera ovattata che ci avvolgerà per tutta la durata del disco. Un po’ come un sogno ad occhi aperti, un viaggio mentale con i piedi incollati a terra ma la mente altrove. Si parte con “Senhal”, epica e sdolcinata metal ballad a tratti fortemente rabbiosa che ci porta in qualche scenografia fantasy o cavalleresca, la quiete prima di una battaglia, la battaglia stessa e la successiva pace intrisa di sangue. Un certo pathos continua con le introspettive sonorità shoegaze e quasi orchestrali di “Fattezze di rosa”, brano che esplode verso la fine in un metalcore feroce, l’ira che fino a quel momento è riuscita a nascondersi ma che ad un certo punto emerge in tutta la sua potenza. Quest’avventura prosegue con “Della carne”, altra ballata dark ruggente e romantica che sfocia in “Il valzer della giovinezza”, traccia dream pop echeggiante, lontana anni luce, quasi spaziale, che segna l’epilogo di questo racconto fantastico. Una dolcezza mescolata con una rabbia intensa e distruttiva e con una malinconia lacerante tesa sempre verso un barlume di speranza. Un perfetto ritratto di una donna, eseguito con note ed accordi, che dipinge, ricalca meticolosamente la natura del soggetto, i suoi lati più oscuri, le sue guerre interiori, dolori, felicità e sogni. L’epicità del quotidiano, l’immaginazione che ci sprona in qualche modo a proseguire per un mare in burrasca. La lotta di tutti i giorni di una semplice donna. Né angelo e né diavolo.

Un buon disco per questo interessante duo romano con variazioni ben amalgamate e studiate al dettaglio. L’acustico e l’elettrico che trovano un punto d’incontro. Passionale e struggente.

 

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=5qhL2isIPgQ[/youtube]

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