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Moodie Black – Nausea

2014 - Dora Dorovitch
hip-hop

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Tracklist

1. Hawk Vs Vulture
2. Skies
3. La Part 1
4. La Part 2
5. Linen Funerals
6. Christ
7. Mollyap
8. The Mass
9. W O L V E S
10. White Buffalo
11. 11 B

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Tutto ebbe inizio con “Yeezus”…. O meglio Kanye West, oltre ad aver spaccato dal punto di vista strettamente musicale, ha soprattutto il merito di aver puntato i riflettori su un sottobosco rap, quello noise/post, tanto nascosto quanto vivo e fertile e dal quale sono così sbucati fuori numerose situe degne di nota, su tutti Death Grips (a proposito, R.I.P.) e Clipping. Ma il fenomeno è certamente più vasto di quello che si può pensare e riprova di ciò viene dai Moodie Black from Minneapolis, attivi già da qualche annetto – c’erano loro dietro il notevolissimo e trascuratissimo “Sana Sana” del 2011 a marchio Gahedindie – e che dopo l’ep omonimo del 2013 escono con “Nausea”, solare e friendly come d’abitudine.

Questo nuovo lavoro rappresenta davvero una svolta nel senso che, pur ripartendo da quello che è stato, ne cambia completamente i connotati, spolpando le sonorità, che da esplosive e caotiche diventano implosive e controllate, e curando maggiormente liriche e parti vocali. E questo stravolgimento convince appieno per un disco che non può che rivelarsi bomba fin dai primi ascolti, con Chris Kdeath Martinez, vero e proprio deus ex machina del progetto, Sean Lindahl e Dave Norbert, dediti rispettivamente alle sporadiche ma essenziali rifiniture chitarristiche e ritmiche, a proporre un reticolato scuro e ipnotico, abrasivo, sperimentale, contorto, minimale ma fottutamente potente ed invasivo.
In questi meandri sotterranei K rappa, spokka, urla, canta tutto quello che gli passa nella testa e tanto per essere coerenti a progetto e sound si tratta di riflessioni e pensieri cupi ed introspettivi del tipo “I always wonder why my head darks and I’m hating others” (“Skies”) oppure ancora interrogativi un tantino disturbati like “What will you wear when you die?” (“Linen Funerals”).
Insomma una roba assai impegnativa e difficile da assimilare, ma che una volta ingollata e digerita porta all’ascolto compulsivo e ripetuto e questo vale sostanzialmente per tutte le 11 tracce, anche se la già menzionata “Linen funerals”, “Christ” e soprattutto “B” meritano assolutamente una menzione particolare.

Disco della madon*a!

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=aIsdE7ruitw[/youtube]

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