Reagan non c’è più ma: c’è il degrado sociale, c’è la penuria musicale, c’è la mancanza di attitudine, c’è la politica che non funziona ed è ancora mascherata da miglioramento e c’è quella voglia di fare male col sorriso che levati e quindi non chiamiamolo per forza revival del cazzo perché questa “merda” è attuale e, soprattutto, reale. E a spararla, e spalarla, in faccia e nelle nostre orecchie sono gli Iron Reagan.
Il nome è quello giusto e i componenti lo sono ancor di più: troviamo un Tony Foresta proveniente dai Municipal Waste dalla voce sempre più stronza, ma anche un Ryan Parrish che già degradava le chitarre nei Darkest Hour in coppia con Landphil Hall che proviene dai pacchiani Cannabis Corpse (e se non li avete mai ascoltateli fatelo che musicalmente non ci troverete nulla ma i testi…cazzo i testi) e a completare il cerchio c’è la sezione ritmica di Rob Skotis e Mark Bronzino. Questo “The Tiranny Of Will” è il disco thrash-death-hardcore che volevate per il vostro grindparty. Nessuna retorica e nessun compromesso, quindi al banco mix ci troviamo pure Kurt Ballou che uncompromised lo è nel Dna, e via che parte il treno di sberle: anzitutto i pezzi sono 24, in secondo luogo alcuni non superano i 10 secondi, in terza istanza “che botta”.
Facciamola breve: i testi sono di un lercio che levati (“Your Kid’s An Asshole” risolve tutto in poche parole ed è anche l’esempio per eccellenza), la musica è varia nel non variare, ci sono randellate thrash-core che sembrano far chiavare gli Anthrax coi Kreator mentre guardano un video porno girato dai Cro-Mags (il SINGOLO “Miserable Failure”, lo stomp in mid-tempo di “Closed To Toast” che farebbe DANZARE), ci sono brutali sferragliate ad artiglieria pesante (il death bastardismo di “Broken Bottles” in cui esplode qualcosa oltre alle vostre orecchie e alle chitarre che friggono e i 9 secondi dell’infezione grind di “Glocking Out” seguita da un fucile che spara per rendere meglio l’idea) oltre ad un’oscurità sempre presente e pressante che non lascia scampo (la conclusiva e slayeriana “Four More Years” è un vero e proprio assalto all’apocalisse politica).
Dunque non fate i fighetti, ficcatevi la bandana in testa e sputate sui vostri vicini, gli Iron Reagan apprezzerebbero.
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