Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Primus – Primus & the Chocolate Factory with the Fungi Ensemble

2014 - ATO Records / Prawn Song Records
rock / experimental

Ascolta

Acquista

Tracklist

1.Hello wonkites
2.Candy man
3.Cheer up charlie
4.Golden ticket
5.Lermaninoff
6.Pure imagination
7.Oompa augustus
8.Semi-wondrous boat ride
9.Oompa violet
10.I want it now
11.Oompa veruca
12.Wonkmobile
13.Oompa tv
14.Farewell wonkites

Web

Sito Ufficiale
Facebook

I Primus sono tornati ad essere i Primus e per dimostrarcelo che cazzo fanno? Un disco che meno Primus non si può. O meglio un disco che è Primus all’ennesima potenza ma non sembrerebbe esserlo.

Quante volte ho detto Primus? Magari non era chiaro. Perché sono tornati ad essere i Primus? Perché dietro alle pelli c’è di nuovo il mastro fabbro Tim “Herb” Alexander. E hai detto niente. Per quanto bene io voglia a Brain e a Jay Lane (a quest’ultimo magari un po’ meno) l’uomo giusto al posto (e al momento) giusto è uno solo: Herb. E dunque? Il disco? Ecco, diciamo che il disco…è un concept.
Sì, ok, e poi? Semplice: Claypool ha espresso sé stesso attraverso le musiche di Leslie Bricusse e Anthony Newley. E chi erano costoro? Quelli che hanno costruito la soundtrack di “Willy Wonka & The Chocolate Factory”. Di Mel Stuart. Il capolavoro. Non la MERDA orchestrata da Tim Burton attraverso quell’orrore di Johnny Depp. Quello con Gene Wilder al cui “meraviglioso talento” è dedicato questo “Primus & The Chocolate Factory, with The Fungi Ensemble”.
Dunque abbiamo Claypool a tutti i tipi di basso possibili e alla voce principale as usual, Larry Lalonde che schitarra il male con una classe spaziale, Herb alle percussioni e il Fungi Ensemble nelle persone del violoncellista Sam Bass e del percussionista Mike Dillon (entrambi coinvolti nei progetti altri di Les) che cura tutte le marimbe, i vibrafoni e le tabla di ‘sto mondo. Quindi non aspettatevi il solito disco di funk bastardo e anfetaminico superelettrificato perché non ci siamo. Le coordinate sono quelle del waitsianismo più spinto, dell’anomalia cameliana e del disagio più oscuro.
Ciò che nella pellicola cui è dedicato il disco è celato dietro gli occhi febbricitanti di Wilder/Wonka qui prende una forma pericolosa e malata, a monito di ciò la spensieratezza di “Pure Imagination” diventa qui un viaggio infernale attraverso chissà quali droghe, le chitarre prendono una piega spettrale e accompagnano una voce spaventosa, doppia, dal “colore” oppiaceo. E lo stesso accade per l’obliqua malattia di “Golden Ticket”, in cui la festa per il ritrovamento del biglietto dorato diventa un banchetto di puro marciume primusiano, saltellante demonio dalle vesti di bambino, marciume in ritorno sulle tracce gemelle degli Oompa-Loompa, “Augustus”, “Violet”, “Veruca”, “TV”, in un crescendo di follia ed elettricità, in ognuna un’aggiunta di percussioni allucinate, contrabbassi distorti e come perno fisso la filastrocca/puzzle mortale.
In cima a questa montagna di dolciumi elettrificati abbiamo quella perla di pezzo che è “I Want It Now” in cui la voce di Veruca Salt viene impersonata/sostituita da, rullo di fottuti tamburi, Larry Lalonde, che incastra la chitarra ai bellissimi svolazzi di violoncello creando una tela che sta dalle parti della Cosa Brava di Fred Frith, e ‘sticazzi. E via così in mezzo a singulti da brivido e nenie stucchevolmente spiazzanti, fino alla fine della fabbrica. Dahl non ne fu contento, ci capì poco, il cinema non è mica roba da tutti, e neanche la musica.

E i Primus ne infilano un’altra da cento. Dritta tra gli occhi dell’innocenza perduta dei bambini tra le mani del mostro Wonka. Potevano far di meglio? NO.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=ab7jGl8dgRo[/youtube]

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni